La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Il lessico del riscaldamento globale in un libro pubblicato da Unito

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Il lessico del riscaldamento globale è un puzzle complesso e di difficile risoluzione: termini come Antropocene, economia circolare, efficienza energetica, biodiversità o giustizia climatica hanno ormai colonizzato il linguaggio comune a causa dei cambiamenti nel clima terrestre.

La sensazione di spaesamento che questa gamma di nozioni produce nella maggior parte di noi non deve stupire. Le questioni sollevate dal climate change sono talmente eterogenee e interconnesse tra loro – la deforestazione, i diritti degli indigeni, la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza globale, le migrazioni climatiche – che è sostanzialmente impossibile focalizzarsi su una senza chiamare in causa tutte le altre.

Tanto per fare un esempio, la pandemia ci ha costretti a familiarizzare con un lemma particolare, Spillover, termine che indica il momento in cui un agente patogeno è in grado di effettuare un salto di specie, riuscendo così a passare da una popolazione ospite a un’altra.

Negli ultimi anni, i cambiamenti climatici hanno influito favorevolmente sulla maggiore incidenza di spillover, grazie alla variazione nella temperatura terrestre. Lo spillover è, quindi, un evento piuttosto comune, anche perché oltre due terzi dei virus umani sono zoonotici, ossia hanno un’origine animale dell’infezione.

Eppure, benché David Quammen avesse scritto un saggio piuttosto puntuale ed approfondito sul tema, prima che la diffusione di COVID-19 esacerbasse la parola “Spillover” era ben poco presente nel dibattito pubblico, appannaggio di una cerchia ristrettissima di addetti ai lavori.

Quello degli spillover è solo un’ulteriore conferma di come parlare di ambiente significhi, in primis, parlare del destino di ognuno di noi, dagli Inuit canadesi alle prese con lo scioglimento dei ghiacciai agli indigeni dell’Amazzonia funestata dagli incendi, sino a sfociare nella necessità di accelerare il processo di decarbonizzazione per mantenere il riscaldamento globale al di sotto della soglia critica dei 1.5°.

Scendere a patti con questa complessità è più necessario che mai: acquisire una consapevolezza più marcata del precario stato di salute in cui versa il nostro Pianeta è il primo passo per sviluppare una compiuta presa di coscienza ambientale.

Del resto, la realtà comincia a prendere forma nella nostra mente quando iniziamo a possedere le parole giuste per descriverla: Lessico e nuvole. Le parole del cambiamento climatico, la seconda edizione della guida linguistica e scientifica per orientarsi nel dibattito sulle questioni più attuali legate al riscaldamento globale, prova a perseguire l’ambizioso obiettivo di fornire al lettore una bussola indispensabile per orientarsi in questo labirinto concettuale.

Il volume, disponibile sul sito zenodo.org in versione open access e pubblicato dall’Università degli studi di Torino, si apre con la prefazione scritta dall’ex Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che non manca di elogiare la preziosa attività divulgativa di Greta Thunberg e del movimento Fridays For Future: “Se i cittadini stanno dimostrando negli ultimi tempi una sempre maggiore consapevolezza sui temi ambientali, lo dobbiamo soprattutto alle nuove generazioni di studenti e giovani scesi in piazza a migliaia per rivendicare il diritto a ereditare un mondo più pulito, uno sviluppo più sostenibile”.

La nuova edizione contiene 227 lemmi scritti da 82 autori, docenti, ricercatori ed esperti della materia, provenienti da università e centri di ricerca. Tra i curatori del libro, oltre a Tommaso Orusa, borsista di UniTo Green Office, ci sono Gianni Latini, della Sezione Valorizzazione della Ricerca e Public Engagement (Agorà Scienza) e Marco Bagliani, docente presso l’Università di Torino e referente del Coordinamento Cambiamenti Climatici di UniTo Green Office.

Le definizioni sono state elaborate coinvolgendo esperti di discipline diverse a seconda degli specifici lemmi. Le caratteristiche strutturali del Lessico rispondono a due esigenze in particolare: essere scientifici e chiari, rispettando la complessità del tema. Le definizioni delle voci proposte sono la sintesi del lungo e importante lavoro di ricerca condotto e condiviso da migliaia di ricercatori di tutto il mondo. Per questo motivo, tutti i testi sono corredati da una bibliografia scientifica: dagli articoli pubblicati sulle più importanti riviste specialistiche ai report internazionali e ai libri di stampo divulgativo scritti da esperti del settore.

Il volume sarà presentato, il 12 maggio, sulla pagina Facebook del Master in giornalismo di Torino.