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Il futuro della bicicletta in Piemonte passa dal piano regionale della mobilità ciclabile

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Il programma regionale della mobilità ciclabile del Piemonte (Prmc) è pronto a partire. Il progetto aiuterà l’amministrazione regionale e locale ad individuare un “sistema ciclistico” su scala regionale, e a definire le linee guida per la futura programmazione e gestione. In questo impegno avrà un ruolo centrale Decisio, l’istituto di management consulting e ricerca socio-economica fondato ad Amsterdam nel 1998 e dal 2016 attivo anche in Italia. Dal 2019 coordina la redazione del Prmc. Decisio dirige la valutazione sul progetto Horizon 2020: Handshake, che mira a trasformare la ciclabilità in 13 città europee, fra cui Torino e Roma.

Il gruppo conta su un team multidisciplinare di 25 professionisti tra economisti, sociologi, pianificatori, esperti di governance e policy, scienziati ambientali e statisti. Il team attivo in Italia è composto da cinque professionisti: Kees Van Ommeren, Paolo Ruffino, Alessio Grimaldi, Matteo Jarre e Paolo Destilo. “Il prmc non è solo un obbligo ma un’opportunità in un territorio che sta diventando sempre più attrattivo dal punto di vista turistico –  sottolinea Ruffino – ma è anche una regione che registra il più alto tasso di automobilizzazione d’Italia: oltre 800 autoveicoli ogni 1000 abitanti”, sostiene Jarre.

Un sistema di mobilità ciclabile frammentario cui manca uniformità e organicità, la discontinuità dei percorsi su ampie distanze tra i diversi assessorati regionali e la dispersione dei finanziamenti tra i vari enti, sono tra le criticità – insieme alla mancanza di cooperazione tra i vari stakeholder per arrivare a definire un quadro organico di rete e ai percorsi e alle piste ciclabili che non vengono utilizzati dall’utenza ciclabile – a cui vuole rispondere il piano regionale della mobilità e dei trasporti (Prmt) approvato nel gennaio 2018 e che ha anticipato il Pmcr. Si tratta di un progetto di tipo strategico che ragiona su un orizzonte temporale di lungo periodo, fissando le linee guida per lo sviluppo del settore e gli obiettivi da raggiungere al 2020, 2030 e 2050.

“Perchè oggi usiamo poco la bicicletta?” ha domandato Marco Gabusi, assessore ai trasporti della regione Piemonte, durante la presentazione del piano. “Perché mancano le infrastrutture e perché abbiamo una visione distorta delle sue potenzialità – ha spiegato Gabusi –  La bicicletta non fa bene solo all’ambiente e alla mobilità ma anche alla nostra pancetta”.

In Piemonte, nel 2011 il 63% degli spostamenti sistematici in ambito urbano sono stati quelli motorizzati. La ciclabilità, invece, ha coperto il 3% del totale. Il Prmt  si propone di portare quest’ultima ad una crescita progressiva (fino all’8% nel 2030 e al 17% nel 2050), in linea con le raccomandazioni europee del 2017. Seguendo, cioè, le indicazioni della tabella di marcia dell’Unione Europea per la mobilità ciclistica.

La Tabella di Marcia verso il 2050 è il punto di riferimento per attuare le strategie del Prmt che comprendono:

  • la sicurezza di cittadini e imprese (protezione e incolumità);
  • l’accessibilità (disponibilità di reti, fruibilità di servizi, accessibilità alle informazioni e integrazione dei sistemi);
  • l’efficacia (utilità del sistema, qualità dell’offerta);
  • l’efficienza (razionalizzazione della spesa, internalizzazione);
  • l’attenzione agli impatti energetici e ambientali (riqualificazione energetica, uso razionale del suolo, limitazione delle emissioni e contenimento della produzione di rifiuti);
  • il sostegno alle imprese (competitività, occupazione);
  • la vivibilità del territorio e la qualità della vita (salvaguardia e recupero).

“Entro il 2020 sarà attivata la nuova pista ciclabile lungo il canale Cavour, tra Torino e Milano”, afferma Ezio Elia del consiglio regionale del Piemonte. Si tratta di un percorso diretto che attraverserà il Piemonte orientale e la Lombardia occidentale per un percorso di 82 km.

Il Prmt si applica nei confronti della regione (per i bandi e i programmi regionali) e degli enti locali (per la pianificazione di settore). Riconosce le relazioni tra mobilità e territorio e l’importanza di operare in settori e a livelli istituzionali diversi: la governance è lo strumento organizzativo per fare collaborare amministrazioni, cittadini e imprese.

“Il nostro – conclude l’assessore Gabusi – è un territorio legato al mondo e alla storia della bicicletta. Anche per questo vogliamo investire in un percorso che la sostenga. Un percorso che inizia oggi e che spero possa ricevere il contribuito di ognuno di noi per renderlo operativo su tutto il territorio regionale”.

RICCARDO LIGUORI