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Il Dantedì è alle porte. Gli appuntamenti dell’Università di Torino

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Una maratona di 15 ore per leggere a cento voci la Divina Commedia. Letture di Dante in ospedali e carceri. Quindici convegni, due lezioni, una rassegna cinematografica, tre mostre e divulgazione nelle scuole. L’Università di Torino vuole ricordare il poeta fiorentino con un elenco ricchissimo di eventi accademici e non. Il 2021 è un anno significativo: sono passati settecento anni dalla morte del Sommo, che si ricorderà tra 13 e il 14 settembre. Il 25 marzo si celebra il secondo Dantedì della storia italiana. La data non è casuale: gli studiosi della Divina Commedia pensano che proprio quel giorno sia stato l’inizio del viaggio del poeta nell’aldilà. La ricorrenza è stata istituita lo scorso anno dal Consiglio dei ministri. “Dante è l’unità del Paese, Dante è la lingua italiana, Dante è l’idea stessa di Italia” aveva detto per l’occasione il ministro ai beni culturali Dario Franceschini.

Per celebrare Dante, all’Università di Torino si sono messi in gioco 12 dipartimenti e una rete di enti fortemente legati al territorio. Il risultato è stato la creazione di “Dante Settecento“, un Comitato scientifico che coinvolge i direttori dei 12 dipartimenti, in collaborazione con la Società Dante Alighieri Comitato di Torino (SDA-TO), a cui fanno riferimento tutti gli eventi di Unito. Anche alcuni gruppi di studenti sono coinvolti nell’organizzazione delle iniziative.

“Dopo Settecento anni, oggi Dante ci parla ancora” ha detto il Rettore dell’Università di Torino, prof. Stefano Genua, alla conferenza di presentazione delle iniziative. E non solo: le parole di Dante ci proiettano anche nel domani: “In un momento difficile come quello che stiamo attraversando, sappiamo quanto è importante avere uno sguardo di speranza sul futuro”. Anche il professor Donato Pirovano, uno dei principali motori delle iniziative di “Dante Settecento”, lega la celebrazione del Dantedì al momento storico che tutti stiamo vivendo: “Dante può essere la scoperta di una rinascita. Di una resurrezione”. L’opera di Dante come via di speranza è stata evidenziata anche dal Ministro ai beni culturali Dario Franceschini nel video di presentazione del Dantedì 2021: “Dante ci insegna ad avere fiducia”.

I convegni proposti da “Dante Settecento” si concentrano sulle sfumature letterarie, politiche e giuridiche della Divina Commedia. Ma ha spazio anche la scienza: un esempio è il convegno Dante, il tempo e lo spazio, realizzato in collaborazione con il Politecnico di Torino, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e InfiniTO. La rappresentazione dell’inferno dantesco sui media audio visivi sarà invece protagonista del convegno Schermi oscuri – l’inferno di Dante nel cinema e nei media audiovisivi, in programma per dicembre 2021. Le attività si distribuiscono lungo il corso di tutto l’anno. Qui il programma completo degli eventi.

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”. Le parole di chiusura dell’Inferno di Dante parlano con forza al nostro tempo. Che possano essere di buon auspicio.

Installazione realizzata in città alta, a Bergamo, dopo i primi mesi di lockdown. Credits: PrimaBergamo

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