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I giovani per i giovani: a Torino nasce il “Manifesto di futuro”

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Idee di innovazione e futuri possibili nel lavoro di Forwardto e di 70 torinesi under 30

I giovani che rispondono a sfide che riguardano loro stessi e i propri coetanei. E’ stato presentato ieri, 14 aprile, – in un evento in diretta su Facebook – il “Manifesto di futuro” elaborato da una comunità di 70 giovani torinesi under 30, attivata intorno al progetto “Futuri(im)perfetti”, frutto di un percorso di laboratori su distopie e utopie condotti da Forwardto.
L’evento rientra nel programma “VentiTrenta”, realizzato dal Polo del ‘900 e da Forwardto Studi e competenze per scenari futuri, con l’obiettivo di immaginare e costruire futuri alternativi, in un percorso con la cittadinanza tra possibilità, visioni e aspirazioni per cambiare il prossimo decennio, e si inserisce nel programma culturale 2021 del Polo del ‘900 e dei 22 Enti Partner dal titolo “Dove portano i Venti”.
“Forwardto è un soggetto interdisciplinare che sta al confine fra ambiti e settori – ha detto Alberto Robiati -, cercando di fare ricerca e formazione per creare processi trasformativi attraverso studi di futuri. Lo fa con percorsi di capacità e competenze come quella di immaginare futuri possibili, in cui la società possa esistere e realizzare sogni, bisogni e progetti personali. Con Futuri imperfetti abbiamo scelto di illuminare i gruppi di persone che sono innovatori ma che stanno alla periferia del sistema”.
Il progetto del “Manifesto di futuro” mira alla costituzione di un’associazione che opererà negli spazi di Open Incet, centro di innovazione che ha sede a Torino. Futuri(im)perfetti” è realizzato in collaborazione con altre realtà: dalla Fondazione Giacomo Brodolini e Italiacamp e Forcoop, da San Donato Scs a Stranaidea e Vides Main, con il sostegno dalla Fondazione Compagnia San Paolo attraverso il Bando Civica. In questo senso, la Fondazione ha scelto di creare un focus tematico di immaginazione civica, mettendo a sistema vari progetti per un’immagine di futuro in cui ad essere protagonisti sono proprio i cittadini.
“Il manifesto è un progetto che si basa sul concetto di identità condivisa e di responsabilità civica- le parole di Patrizia Saroglia della Fondazione Giacomo Brodolini -. Si passa dall’io al noi, e si cerca di ragionare sul concetto di comunità. I ragazzi stano ancora lavorando per mettere a punto diverse espressioni di racconti, con l’intenzione di rendere il manifesto vivo che possa servire anche da canovaccio su cui costruire la missione e lo statuto dell’associazione che nascerà a fine percorso”.
Dopo i lavori all’interno dei laboratori e la costituzione del manifesto, adesso si aprirà la fase di capacity building e di tutoraggio per trasmettere le competenze necessarie alla costruzione e la gestione dell’associazione, considerata un seme sul territorio da consegnare a chi fra i giovani avrà interessa a progettare un futuro nuovo e diverso.

Nello spiegare il manifesto, una rappresentanza dei giovani torinesi composta da Scilla D’innocenzio, Stefania Ferrua e Dario Vinci ha posto l’accento sull’indagine distopica e utopica. Da un lato, quindi, l’attenzione su quello che serve per mettersi in guardia da situazioni negative; dall’altro, le idee di futuri positivi, ricchi di aspirazioni e sogni.
“In questo progetto mi sono sentita una sorta di archeologa del futuro – ha sottolineato Azzurra Spirito di Forwardto -. Questo lavoro ci ha permesso di andare a vedere come si stratificassero le dimensioni. Come, in un certo senso, si potesse raccogliere qualcosa senza sovrascrivere, dando a ciò che emergeva un valore che prescindeva dal nostro sguardo. Condividere queste visioni ci ha portato a scoprire quanto fosse indispensabile una moltiplicazione degli sguardi. Come fosse altresì molto più potente quell’indagine a partire dalla possibilità di analizzare da tanti punti di vista. Da 140 ragazzi incontrati ne abbiamo identificati 70 che hanno contribuito al Manifesto. I momenti di confronto sono stati molto preziosi, perchè quello che accade quando si condividono utopie e distopie è farsi carico di alcuni futuri, e questo riesce a cambiarti lo sguardo sul presente. Questo spazio che si apre andando a sondare le visioni negative che possono derivare dal protrarsi di determinati comportamenti, illumina qualcosa di differente”.
Il prossimo appuntamento di “VentiTrenta” è fissato per il 13 maggio – sempre in Rete – con “Torino 2030 – A prova di futuro: uno spazio in verranno esaminati scenari, problemi e soluzioni dell’area metropolitana torinese attraverso gli esiti di una ricerca condotta dal Politecnico e Università di Torino.