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Giornata nazionale dei disturbi del comportamento alimentare: in Piemonte servono 4,5 milioni

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“Siamo in mezzo al guado”, dice Raffaele Gallo, capogruppo del PD in consiglio regionale. La legge sui disturbi dell’alimentazione, proposta nel giugno 2021 dai Moderati, resta bloccata in commissione perché mancano le risorse economiche necessarie. Avrebbe dovuto essere approvata oggi, 15 marzo 2022, nella Giornata Nazionale per la lotta ai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (Giornata del Fiocchetto Lilla).

“Siamo riusciti a portare la maggioranza di centrodestra in regione a discutere di una legge che ha portato a un testo comune”, continua Gallo, intenzionato a far partire un pressing sulla regione Piemonte affinché stanzi i fondi per potenziare la rete dei servizi sanitari, ma anche per fare formazione nelle scuole al fine di prevenire l’insorgenza dei Dca e intervenire in tempo. Servono 4 milioni e mezzo di euro. “Vogliamo lanciare un messaggio a Cirio e all’assessore regionale al Bilancio, Andrea Tronzano, perché si trovino le risorse necessarie. Se non le troveranno bloccheremo i lavori del consiglio regionale”.

I numeri parlano chiaro. Sono 200mila le persone che soffrono di un disturbo del comportamento alimentare, e i casi sono aumentati tantissimo con la pandemia. “Intervenire è fondamentale, farlo con adeguate risorse economiche è necessario”, commenta Silvio Magliano, Capogruppo dei Moderati in Consiglio Regionale del Piemonte, il primo a proporre la legge. Sul tema interviene anche Jacopo Rosatelli, assessore alla salute del Comune di Torino, che ha precisato che la Giunta darà pieno sostegno al progetto di rafforzamento dei servizi di cura, prevenzione e sensibilizzazione: “Non abbiamo timore di dire cosa pensiamo e sarà nostro compito intervenire per fare in modo che vada in porto la legge regionale in questione”. 

Sul piano nazionale, qualcosa di muove. A dicembre 2021 il Senato ha votato un emendamento alla legge di bilancio in materia di disturbi della nutrizione e della alimentazione, con due importanti novità. La prima: è stato istituito presso il Ministero della Salute il “Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e della Alimentazione”, con dotazione di 15 milioni di euro per il 2022 e 10 milioni per il 2023. Un finanziamento a cui possono accedere tutte le regioni. L’altra notizia importante è che i disturbi alimentari verranno riconosciuti in una categoria a se stante nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), con un budget autonomo da quello destinato alla cura delle patologie psichiatriche. E questo amplierà le possibilità di erogare prestazioni e servizi gratuiti (o dietro pagamento di un ticket) attraverso il Sistema sanitario nazionale.

Nel corso del tempo Futura News ha raccolto alcune storie sul tema – le ultime sono quelle di Irene, con la sua attività di divulgazione su Instagram, e di Sebastiano, volontario dell’associazione Mi nutro di vita, oggi a Roma per l’audizione alla Camera dei Deputati.

Le iniziative di sensibilizzazione si sono moltiplicate negli anni, contribuendo, anche se solo in parte, a rompere quel tabù per cui dei Dca non si poteva parlare. La narrazione del disturbo passa attraverso i podcast – come “Specchio”, della giornalista Fiorenza Sarzanini per Chora Media o “Io e Caterina. Un glossario sull’anoressia” di Francesca Berardi per RaiPlay – e ovviamente attraverso i social, Instagram e TikTok in primis. Piattaforme virtuali dove migliaia di ragazze e ragazzi depositano le loro storie di sofferenza, di dolore, e spesso anche di rinascita. Luoghi d’incontro e di aggregazione dove riconoscersi in un hashtag può essere davvero il primo passo verso la risalita dal baratro.

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