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Fondi per le Rsa, Canalis (Pd) chiede chiarezza

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“36mila cittadini piemontesi vivono nelle Rsa e sono perlopiù persone non autosufficienti – dice la consigliera del Pd Monica Canalis -. Quindi fortemente bisognose di cure sanitarie. Per questa ragione ho chiesto di capire come sono stati spesi, e se sono stati spesi, i 4 milioni di euro stanziati dalla Giunta Cirio nel dicembre del 2022 per potenziare la presenza dei medici di medicina generale nelle Rsa. Temo che, visto che l’assistenza sanitaria in queste strutture è ancora molto carente, questi fondi non siano stati spesi correttamente”. La consigliera ha presentato un’interrogazione al Consiglio regionale del 14 febbraio, per avere i risultati di un monitoraggio sull’accordo sottoscritto a novembre 2022 tra Regione e medici di medicina generale (Mmg) piemontesi per l’assistenza sanitaria nelle Rsa.

L’interrogazione nasce da una serie di premesse. Nelle strutture residenziali per anziani non autosufficienti del Piemonte i posti letto accreditati al dicembre 2023 erano 32.442. Di questi circa la metà erano convenzionati con il Sistema sanitario regionale. Il totale dei posti letto accreditati (compresi quelli in costruzione) era di 35.708. La popolazione piemontese con più di 65 anni ammontava nel 2021 a 1.119.462 persone.

“Le Rsa necessitano poi di numerosi interventi di riforma – si legge sull’interrogazione -. Dalla revisione del piano tariffario alla rimodulazione organizzativa per aumentare i parametri assistenziali sanitari e socio-sanitari, alla riconversione del modello di cura e accoglienza, rendendolo più diffuso e di piccola dimensione, integrato col territorio e dotato di una molteplicità di servizi. Gli attuali standard di cura definititi dalle delibere della Giunta regionale del 2012 e del 2013 sono ormai superati e non adatti alle persone non autosufficienti, che in molti casi ricevono pertanto cure non adeguate. Se chiudono le Rsa o le cure sanitarie continueranno a essere insufficienti, molti degli anziani ospiti verranno ospedalizzati, aumentando il numero di ricoveri inappropriati e lo spreco di risorse pubbliche”.

L’interrogazione fa anche riferimento alle sfide legate dall’epidemia da Covid-19: “Nel corso della pandemia molti infermieri hanno lasciato le Rsa per aderire ai bandi a tempo determinato delle Asl, che offrono condizioni retributive e contrattuali più vantaggiose. Si aggiunga che ogni anno in Piemonte completano la propria formazione circa 600 infermieri, che bastano a mala pena per il naturale turnover dei pensionamenti”. In molte regioni si stanno attivando bandi per l’assunzione di personale infermieristico a tempo indeterminato. “Ma sempre più spesso le Rsa piemontesi rifiutano i nuovi inserimenti di anziani o chiudono l’attività a causa della carenza di personale e in particolare di personale infermieristico”.

In questi anni la carenza di personale nelle Rsa è stata affrontata con prestiti di personale dalle Asl. Per questo, nel dicembre 2022, la Giunta Cirio ha deliberato lo stanziamento di 4 milioni di euro di incremento annuo a favore dei medici di medicina generale, da impiegare nell’assistenza agli ospiti delel Rsa. Alle Asl spettava il compito di raccogliere le disponibilità dei Mmg necessari a soddisfare le esigenze assistenziali degli ospiti delle Rsa nei singoli territori.

“È passato più di un anno dalla delibera del dicembre 2022, ma non esistono dati su quanti Mmg siano veramente andati in Rsa e su quanti utenti abbiano beneficiato dell’accordo. I gestori delle Rsa sostengono che l’assistenza sia attualmente insufficiente – conclude l’interrogazione -. L’accordo tra Regione e Mmg in prima battuta era rivolto agli utenti in convenzione, ma gli utenti non in convenzione hanno anch’essi un’estrema necessità di essere seguiti da un Mmg. Non risulta siano stati resi pubblici i risultati di un monitoraggio sull’applicazione dell’accordo”.

La risposta dell’assessore Icardi

“L’accordo in oggetto predispone le basi per un modello di presa in carico da parte dei medici di medicina generale intervenendo sulle modalità organizzative e operative delle Asl e dei loro distretti e come tale adottando un approccio di programmazione, intervento e controllo – risponde l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Questa amministrazione ha provveduto a lavorare sulla metodologia più congrua per poter controllare gli esiti di questo intervento dei 4 milioni che abbiamo voluto investire. La complessità però ha delle variabili definite nell’accordo in parola. Pertanto il monitoraggio è tuttora in fase di completamento”. Per l’assessore si sta delineando un risultato positivo. “In più c’è il nuovo Accordo nazionale sottoscritto. Dobbiamo rivedere anche gli accordi integrativi: in quest’ottica credo che nei prossimi periodi noi potremo rinnovare questi accordi se daranno esiti positivi”.

La controrisposta di Canalis

“Nel rispondere oggi al mio Question time sull’assistenza dei medici nelle Rsa piemontesi, l’assessore regionale Icardi è stato molto evasivo, affermando che il monitoraggio sull’applicazione della delibera del 2022, riguardante l’Accordo integrativo per potenziare l’assistenza dei Mmg (medici di medicina generale) nelle Rsa piemontesi, non è ancora stato completato”, commenta Canalis. “Quella delibera stanziava 4 milioni di euro aggiuntivi a favore dei medici e a distanza di 14 mesi non sappiamo come sono stati spesi. Non esistono dati su quanti Mmg siano veramente andati in Rsa e su quanti utenti abbiano beneficiato dell’accordo. Intanto la situazione sanitaria nelle Rsa non è migliorata, come denunciato da famiglie e gestori. Ci saremmo aspettati maggior precisione e accuratezza, data la mole delle risorse allocate e la vulnerabilità delle persone coinvolte”.

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