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Festival di Sanremo: il Teatro Regio come location perfetta

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Torino capitale dei grandi eventi: dopo il successo dell’Eurovision Song Contest 2022 e delle Atp Finals, la città potrebbe ospitare la nuova edizione del Festival di Sanremo.

La possibilità di spostare la kermesse, dal 1951 ogni anno a Sanremo, nasce già dallo scorso dicembre, a causa di diverbi tra la Rai e il Tribunale amministrativo regionale della Liguria. Il Tar ha infatti dichiarato illegittimo l’affidamento diretto del festival alla tv nazionale. Nonostante il ricorso presentato (la pronuncia del Consiglio di Stato è attesa per il 22 maggio), la Rai starebbe già pensando a un piano B.

L’alternativa alla Liguria potrebbe essere proprio il capoluogo piemontese. Torino si è già dimostrata capace di organizzare e gestire con successo grandi eventi. Da qui le parole del sindaco Stefano Lo Russo sulla possibilità di usare il Teatro Regio come location per la kermesse: “Guardiamo con interesse quello che sta capitando ma credo che sia una discussione che riguarda la Rai e il Comune di Sanremo”, ha dichiarato durante il consueto appuntamento del martedì mattina con “Tutto città, il Sindaco in diretta” in onda su Toradio e radio Gtt. Poi ha aggiunto: “Se decidesse di venire a Torino, la accoglieremo a braccia aperte. Abbiamo un meraviglioso teatro Regio che sarebbe una location perfetta e sarebbe per noi un grandissimo risultato. Però sarei cauto in questa fase”.

Se l’ipotesi dovesse trasformarsi in realtà, il festival musicale cambierebbe nome. Non potrebbe più essere il Festival della Canzone italiana, marchio legato al Festival di Sanremo; tra le alternative allo studio si ipotizza Festival della musica italiana.

Nel frattempo, il Comune di Sanremo non è rimasto fermo. È stata bandita infatti una gara per l’organizzazione dell’evento dalla durata triennale (2026-2028), con possibilità di proroga biennale.

Il bando, datato 4 marzo, si rivolge a tutti gli operatori economici fornitori di servizi di media audiovisivi a diffusione nazionale in chiaro, titolari di un canale generalista nazionale e con dimostrate capacità di organizzazione di eventi di particolare rilevanza. Una ghiotta opportunità per altre emittenti che, entro la fine di aprile, potranno candidarsi.

A pesare sulla decisione della Rai ci sarebbe anche un altro elemento squisitamente economico: se, fino a questa edizione, il corrispettivo dato al comune di Sanremo per l’evento ammonta a 5 milioni di euro, per le prossime elezioni la giunta comunale ne ha richiesto un aumento da 1,5milioni. Una boccone difficile da mangiare già per la Rai che, però, con molta probabilità parteciperà comunque alla selezione.

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