Eurovision, il Valentino diventa un museo di street art

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Sembrava destinata a rimanere lì per altri 20 anni, invece la recinzione in lamiera che circonda l’orto botanico al parco del Valentino cambia forma. Dodici writer e urban artist ne hanno fatto una gigantesca tela di 250 mq, dando forma a una galleria d’arte a cielo aperto, che da oggi apre le sue “porte” al pubblico torinese. Il progetto “Botanical Rhapsody – Urban art hall of fame for Eurovision” nasce dall’idea dell’assessore alla Cura della città e del Verde pubblico, Francesco Tresso, in un’ottica di riqualificazione dell’area per il periodo dell’Eurovision Song Contest 2022.

“Questa cancellata nasconde un gioiello di Torino – dice Tresso -. Nell’allestire il parco era stato proposto di coprire la cancellata con dei teli. Noi abbiamo pensato potesse essere, invece, un’occasione per ospitare una produzione artistica che unisse l’arte musicale con quella visiva, in una città, come Torino, che ha una grande tradizione di street art.”

Quattro affermati artisti dei collettivi “Il Cerchio e le Gocce” e “Monkeys Evolution” hanno supervisionato il lavoro di giovani street artist torinesi, organizzati in quattro gruppi di lavoro, per sviluppare in modo personale il tema comune che muove l’iniziativa: musica e green. Così il parco si riempie di figure psichedeliche e colorate, persino di dinosauri che suonano il synth.

Al termine della mostra, le opere daranno un altro contributo al parco che le ospita: saranno messe all’asta per destinare il ricavato alla piantumazione di nuovi alberi, attraverso l’iniziativa della Città di Torino “Regala un Albero”. “C’è anche una circolarità, – continua l’assessore – che unisce un evento come questo alla necessità di ricordarci l’attenzione alla sostenibilità e al verde cittadino”.

Una volta che la recinzione verrà smantellata – “entro l’estate o subito dopo” prevede Tresso – il secondo orto botanico più antico d’Italia, con i suoi 300 anni di storia, avrà una nuova cancellata, che, finalmente, permetterà di vederne l’interno.