“Il panorama dell’informazione europea si compone di piccoli e grandi players: è fondamentale tenere conto di entrambi per non perdere aderenza con la realtà”. Jennifer Athanasiou-Prins e Cristian Lupsa sono, rispettivamente, direttrice esecutiva e presidente del comitato preparatorio dell’European Press Prize il premio all’eccellenza dell’informazione europea, che quest’anno è sbarcato al Festival Internazionale del giornalismo di Perugia.
Tanti ospiti da ogni parte del Vecchio Continente premiati a vario titolo nelle edizioni precedenti che, con i loro aneddoti e le loro testimonianze, hanno offerto una panoramica ampia e dettagliata sul loro modo di intendere modelli di giornalismo d’inchiesta e d’impatto.
La condizione dei media in Ucraina
Fra questi Olga Rudenko, direttrice del The Kyiv Independent: dopo aver conquistato col suo giornale la prestigiosa copertina del Time nel 2022, lo scorso anno si è aggiudicata lo special award 2023 del premio europeo grazie a un’inchiesta sugli episodi di cattiva condotta all’interno delle truppe ucraine. “Siamo stati i primi a farlo dopo lo scoppio dell’invasione su larga scala ma non è stata una scelta semplice”, ricorda Rudenko. “C’erano rischi legati alla sicurezza e forti pressioni sui giornalisti, compreso il rischio di essere bollati come traditori per aver sporcato l’immagine dei militari ucraini”.
Ai nostri microfoni Olga Rudenko fa il punto sulla situazione del giornalismo in Ucraina.
European press prize, svelati i finalisti del 2024
Spazio poi alla testimonianze di Anna Gornicka e Jakub Gornicki, rispettivamente direttrice e cofondatore di Outriders, board giornalistico autore di numerose inchieste in chiave “mobile” dalla Siria, dal Myanmar e dal Donbass, senza contare il progetto paneuropeo “The walls of Europe”, sui muri costruiti lungo i confini dell’Ue. Bashar Deeb e Daniel Howden raccontano invece l’esperienza di Lighthouse Reports, un’unità di giornalismo investigativo e partecipativo specializzato nell’utilizzo di tecnologie utili alla risoluzione di casi anche molto complessi, come dimostra l’inchiesta sul traffico illegale di fosfati dalla Siria all’Europa.
Al termine del panel, Athanasiou-Prins e Lupsa hanno annunciato i progetti finalisti dell’edizione 2024 dell’European Press Prize.