La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Duello per il vertice di UniTo: Geuna e Sembenelli scendono in campo

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La corsa al rettorato di UniTo è iniziata davvero. Ai blocchi di partenza ci sono, pacati, Stefano Geuna, ricercatore del Nico – Istituto di Neuroscienze Cavalieri Ottolenghi – e ordinario di Anatomia umana e Alessandro Sembenelli, ordinario di econometria, a lungo presente in Senato Accademico. Sul tavolo temi caldi della campagna elettorale: dalle aule occupate al gender gap, dal numero chiuso,  al Parco della Salute, passando per le tasse, alla collaborazione con il Politecnico di Torino. 

Stefano Geuna

 “Abbiamo pensato di mettere a disposizione le nostre competenze di formatori e giornalisti per dar vita ad un evento importante come questo”. È Cristopher Cepernich a prendere per primo la parola, in occasione del match all’americana tra i due candidati rettori UniTo, organizzato e gestito nei minimi dettagli dall’intera redazione FuturaNews del Master in Giornalismo Giorgio Bocca.

Alessandro Sembenelli

 

 

“Un onore per noi proporre come moderatrice dell’ evento Adriana Riccomagno, che ha accolto di buon grado questo compito” dice Anna Masera, direttrice delle testate del Master. Giornalista pubblicista, la Riccomagno dal 2003 collabora con la Gazzetta d’Alba ed è attualmente studentessa del Master, arrivato alla sua ottava edizione. È lei a porre i quesiti e gestire i tre minuti che i due candidati hanno per rispondere, puntali, a ciascuna domanda.  Delle circa 40 domande, formulate da studenti, professori e personale amministrativo, raccolte grazie ad una call su twitter, ne sono state selezionate tredici.

Così, ore 9.40 presso la C.Lab in Rettorato di via Verdi, parte il countdown per i due candidati, al loro primo confronto pubblico, per rispondere alla domanda che dà il via all’incontro. Il tema è il reclutamento e la distribuzione dei “punti organico”. Il sorteggio affida la prima risposta a Sembenelli, cui segue la replica di Geuna.

Prosegue il faccia a faccia. Sul tema dell’università a numero chiuso, Geuna sottolinea che le risorse in termini di spazi e luoghi obbligano a ridurre il numero di studenti. “Ritengo che un’università, per di più pubblica, deve garantire a tutti la libertà di un percorso di studi. Sull’altro piatto della bilancia ci sono le risorse: poche e per le quali dipendiamo dal ministero”. Sembenelli punta su conciliare inclusività e qualità. “Non è una questione ideologica, se non quella dell’inclusività e se ci sono corsi che richiedono numeri programmati devono essere percepiti come un problema del singolo corso, che va affrontato e risolto”. Poi la Riccomagno ha chiesto del rapporto tra pubblico e privato sul tema dell’edilizia.

 

Interpellati sul ruolo che può ricoprire il progetto “Parco della Salute”, i due candidati si sono espressi in termini concilianti e tra loro affini. “Un progetto che sta partendo, ma sarà importante ottimizzare. Come? Dialogando e aprendo un tavolo di lavoro che non riguarda solo i medici ma tutte le componenti dell’ateneo. Anche perché abbiamo personale di primissimo livello” ricorda Geuna. E Sambenelli continua: “L’ateneo in questo contesto deve spendere le proprie risorse e competenze, ma anche contribuire sul fronte della ricerca. Non si parla solo di metri quadri o cubi, ma anche di strutture adatte per fare attività”. Convergenza di approccio e pensiero anche sul rapporto con la sostenibilità ambientale

A metà dell’evento arriva la domanda sulla parità di genere: “Dati recenti hanno dimostrato l’esistenza di un significativo gender gap anche in questo ateneo. Come pensate di affrontare il problema nell’ottica di una maggiore parità di genere nella carriera accademica?”. Il candidato Geuna lo definisce un tema rilevantissimo. “Purtroppo la situazione è ancora molto difficile. Nella nuova tornata di elezioni dei direttori di dipartimento il numero di donne si è ridotto. Eppure in ballo c’è l’interesse comune a risolvere il problema. Una soluzione a costo zero è quella di creare, entro il management dei dipartimenti dell’Ateneo una nuova generazione di studentesse e ricercatrici un domani preparate ad affrontare la vita accademica. Se verrò eletto, nella squadra di governo che metterò in piedi ci sarà una quota femminile molto rappresentata”. Segue la replica di Sembenelli per il quale “il soffitto di cristallo esiste, anche se non il passare degli anni si è alzato. In Ateneo abbiamo uno dei principali centri di ricerca sul gender gap. Bisogna mettere le persone in condizione di esplicitare tutto il loro potenziale. E l’Ateneo può fare molto”.

Sugli spazi per gli studenti entrambi i candidati condividono che siano necessari “luoghi per il confronto, il dibattito, per attività culturali, politiche” come ricorda Geuna. Sostanziale accordo anche sul favorire una spinta all’internazionalizzazione e l’apertura al mondo “con lauree congiunte, andando oltre l’Europa e il modello Erasmus”, dice Sembenelli.

Vicini alla conclusione del confronto, la Riccomagno ha chiesto “Come immaginate le prospettive di collaborazione con il Politecnico nella ricerca e nei rapporti con le imprese?”. Un quesito che ha ricevuto stavolta risposte non così simili. Per Sembenelli il rapporto tra queste due istituzioni è fondamentale “in quanto condividiamo già tre dottorati congiunti e un dipartimento interateneo, più accordi interni su temi specifici. Manca però una visione più integrata. In ambito scientifico c’è e ci sarà sempre più competizione, un incentivo ad attrarre gli studenti migliori. Ma ci sono altri assi in cui cooperare sarebbe ancora più importante”. Per Geuna “le situazioni di concorrenza, anche se implicano competenze comuni, devono essere combattute con tutte le forze. Si tratta di un approccio che porta al danno reciproco. Bisogna piuttosto puntare a sinergie reciproche: quindi abbattiamo barriere e creiamo situazioni che portino ad un risultato win-win, in cui vincono sia Ateneo che Politecnico, grazie ad un processo di dialogo e collaborazione”.

Convergenza senza ma né se, invece, sulla necessità di apportare modifiche all’organizzazione del personale, ma anche sulla progressiva interdisciplinarietà degli insegnamenti. Si fa poi avanti il quesito: “Qual è la vostra linea sulle tasse universitarie per gli studenti?”.

 

In chiusura, l’Anvur e l’attuale sistema di valutazione della ricerca. “Cosa pensate del funzionamento dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario, l’Anvur, e dell’attuale sistema di valutazione della ricerca?” chiede la moderatrice Riccomagno.

 

Per rivedere il confronto tra i candidati a rettore, clicca qui.

RICCARDO LIGUORI