I droni nuova frontiera per il trasporto di organi

condividi

L’Azienda ospedaliero-universitaria Città della salute e della scienza di Torino, meglio conosciuta come ospedale delle Molinette, è in cima alle classifiche italiane per quantità e diversificazione di trapianti. “Dall’inizio dell’anno al 31 marzo sono stati effettuati 127 trapianti, più di uno al giorno; non è quindi un’eccezione” secondo Antonio Amoroso, direttore del dipartimento trapianti. Tuttavia la ricerca tenta sempre di migliorarsi ed è per questo che la fondazione D.o.t. – Donazione organi trapiantati – ha promosso il progetto Indoor, per lo studio nell’ambito del trasporto di organi e materiale biologico con l’utilizzo di droni. Il primo volo sperimentale si terrà, una volta ottenute tutte le autorizzazioni dato che non il drone non sarà utilizzato a scopi ludico-amatoriali, a fine aprile, e percorrerà un tratto aereo di 500 metri partendo dalla piazzola dell’elisoccorso del Cto, per poi arrivare alle Molinette. Una prova già significativa, dato che nelle intenzioni questi interventi dovranno per forza coordinarsi con le attività di soccorso aereo, come sottolineato dall’ingegnere Daniele Camatti, responsabile nel settore ricerca e sviluppo di ProS3, azienda coinvolta nella realizzazione dei droni.

Il percorso del volo sperimentale. Fonte: Fondazione D.o.t.

Secondo gli studi portati avanti nell’ambito del progetto Indoor, il trasporto di organi con drone dovrebbe avere un impatto positivo sul sistema dei trapianti in termini di tempistiche, di rischi e di costi che l’attuale trasporto su gomma comporta. La speranza è di avere entro il 2023 un drone pronto all’utilizzo e di poter effettuare un effettivo intervento entro due anni. Alla conferenza stampa di presentazione del volo sperimentale, il professore Marcello Chiaberge, del dipartimento di elettronica e telecomunicazioni del Politecnico di Torino, ha sottolineato lo sforzo di tutte le organizzazioni coinvolte, che ha permesso di sviluppare un progetto che mette insieme numerose tecnologie, per creare un sistema che eroghi un servizio fondamentale, nel modo più semplice possibile. I droni, come ha spiegato la ricercatrice Xia Yu Qi, avranno agganciata una capsula facilmente estraibile e realizzata attraverso una stampa 3D, atta a trasportare gli organi e il materiale biologico. Nell’eventualità in cui si sganci durante il volo, questa è progettata per avere “vita propria”, avendo un paracadute, un Gps ed essendo termostatata.

I trapianti effettuati in Italia hanno continuato a crescere negli ultimi anni: nel 2022 sono stati oltre 3.800. Tuttavia sono state circa 9mila le richieste, perciò è necessario continuare nella ricerca, in modo che il numero dei trapianti effettuati possa continuare ad aumentare. Importante però è anche accrescere la cultura della popolazione riguardo alle donazioni: soltanto il 36 per cento dei cittadini adulti è effettivamente disposto a donare gli organi, come messo in luce dall’assessore con la delega ai servizi anagrafici del comune di Torino Francesco Tresso. Un’opera di sensibilizzazione è quindi fondamentale per far sì che la cittadinanza possa rispondere consapevolmente alla richiesta di donazione degli organi dopo la morte, per esempio al rinnovo del documento d’identità. In quest’ottica, Fondazione D.o.t. – costituita da AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, Città di Torino, Politecnico di Torino, Regione Piemonte ed Università degli Studi di Torino – si è impegnata a illuminare nuovamente con un cuore impacchettato su sfondo rosso la Mole Antonelliana in occasione della giornata nazionale della donazione e del trapianto, che sarà domenica 16 aprile.