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I dipendenti del Cup in protesta per contratti e orari

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In attesa della manifestazione indetta per sabato 27 maggio dal Coordinamento per il diritto alla tutela della salute e alle cure di Torino, per la difesa della sanità pubblica regionale, nella mattinata di martedì 23 maggio i lavoratori del Cup – il centro unico di prenotazione – hanno svolto un’assemblea pubblica davanti a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte. Tra i motivi della protesta la situazione dei contratti e l’organizzazione oraria inadeguata, causata anche della condizione di lavoratori esternalizzati e non dipendenti delle Asl o della regione. I rappresentanti sindacali presenti all’assemblea sono riusciti a essere ascoltati e hanno ottenuto degli incontri con l’Asl città di Torino e con la Commissione sanità del Consiglio regionale.

Uno dei problemi segnalati riguarda, per esempio, i contratti, che sono spesso part-time, da 3 o 4 ore al giorno e non permettono di raggiungere una retribuzione sufficiente al proprio sostentamento. Per altro, lamentano le persone presenti, ciò va a discapito anche del servizio ai cittadini dato che queste condizioni contrattuali portano spesso a cercare un altro lavoro, nonostante il valore portato dalla professionalità e dalla formazione di queste lavoratrici e questi lavoratori. Inoltre viene evidenziata l’inefficienza dell’organizzazione dei turni poiché alcune ore sono distribuite anche nel corso del fine settimana, quando in realtà l’attività delle Asl si ferma. La proposta in questo caso è di concentrare i dipendenti tra il lunedì e il sabato per aiutare la gestione delle visite, soluzione che chiama in causa anche la drammatica situazione delle liste di attesa della sanità piemontese.

Tutto questo si inserisce tra l’altro in un momento di crisi del comparto salute regionale: oltre alle liste di attesa, le opposizioni denunciano da tempo il blocco delle assunzioni e i tagli alla spesa sanitaria inseriti dalla giunta nel bilancio di previsione. La questione quindi diventa a mano a mano sempre più centrale e potenzialmente decisiva in vista delle elezioni regionali del prossimo anno.