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Della Casa: “Il Torino Film Festival è più attuale che mai”

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Per la critica cinematografica italiana, Steve Della Casa è una vera e propria istituzione. Figlio del docente universitario Carlo Della Casa, si è laureato nel 1977 presso l’Università degli Studi di Torino con una tesi  incentrata sul western americano degli anni Cinquanta. Il 7 dicembre 1974 ha aperto insieme ad altri studenti universitari il cineclub Movie Club, che, nei suoi dieci anni di vita è diventato un punto di riferimento per la divulgazione della settima arte in città.

Quest’anno Della Casa fa il suo ritorno al Torino Film Festival, giunto alla sua quarantesima edizione: “Ho fatto tante cose nel frattempo, ma evidentemente, se ho l’onore di ritornare dopo quarant’anni, non ho lasciato un pessimo ricordo”, racconta a Futura News. “Il Torino Film Festival è stata ed è ancora una manifestazione molto importante tanto per il mio percorso professionale, quanto per il cinema italiano in generale”. Un evento che, sottolinea Della Casa, “negli anni ha valorizzato nuovi talenti e consacrato alla fama nazionale e internazionale registi emergenti come Sorrentino e Garrone, solo per fare alcuni esempi”.

Rispetto allo stato dell’arte, Della Casa non vede di cattivo occhio la condizione della critica cinematografica attuale: quella in atto, sottolinea, non è un’involuzione, ma uno sviluppo dettato dai cambiamenti che hanno interessato la società negli ultimi anni. “Di fatto, nei giornali è praticamente sparita: la figura del critico cinematografico non esiste più e, soprattutto, non ha lo stesso peso su cui poteva contare fino a qualche decennio fa: basti pensare ad Alberto Moravia, che ha occupato a lungo questa posizione, arricchendo le pagine de Il Corriere della Sera”. Oggi, continua Della Casa, “ha preso piede un tipo di produzione giornalistica decisamente più divulgativo: alla gente non interessa più se al critico il film sia piaciuto o meno, sono più desiderose di conoscere la storia che c’è dietro e il contesto in cui è stato girato”. 

Tra i film maggiormente apprezzati da Della Casa spiccano Un eroe, pellicola iraniana scritta e diretta da Asghar Farhadi, e la commedia Corro da te con Miriam Leone e Pierfrancesco Favino, che “ha il merito di trattare con leggerezza un tema importante e delicato come  la disabilità”. 

Anche i cinecomic occupano uno spazio nelle preferenze di Della Casa: “Non mi piacciono i film con gli effetti speciali che prevalgono su tutto, ma apprezzo pellicole come The Batman, dove c’è anche una storia ben congegnata. In più ho apprezzato tantissimo la resa di Gotham, una città violenta e spietata dove il sole non sorge mai”. 

Sull’importanza che il cinema continua a rivestire nel 2021, non ha dubbi: “Il cinema non è più lo spettacolo preferito e più frequentato dalla gente, ma la visione collettiva continua a essere importante; anche se il numero degli spettatori è più ridotto rispetto al passato, non ha avuto una deriva elitaria: è ancora il modo migliore di passare una bella serata spendendo 8 euro”.