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Crisi della gelateria “Grom”, chiude anche a Torino

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I tempi delle lunghe code davanti alle gelaterie artigianali “Grom” stanno per finire: a rischio sono proprio i punti vendita del “gelato come una volta”. Per lo meno nelle città più piccole. L’ondata di chiusura che da mesi ha investito i rivenditori del marchio italiano nato a Torino non si arresta. E’ di questi giorni la notizia che annuncia l’abbassamento delle serrande della gelateria di via Rialto a Udine entro il mese di febbraio. La chiusura dell’esercizio in zona centralissima comporterà l’interruzione di contratto per quattro dipendenti a tempo indeterminato e tre a chiamata. Stessa sorte toccherà tra un mese anche alla sede di Treviso, situata nel Quartiere Latino, nata diversi anni fa nel capoluogo veneto al fine di rilanciare l’immagine del centro storico.

Durante i primi giorni del 2020 i torinesi di passaggio davanti alla gelateria dove tutto è iniziato nel 2003, in via Cernaia 18, hanno visto scomparire l’insegna azzurra del marchio Grom fondato da Guido Martinetti e Federico Grom. A sostituirla un’altra eccellenza tra le gelaterie torinesi, quella di Alberto Marchetti.

La motivazione di questa riduzione della rete vendita è da ricercare nella strategia di marketing dell’azienda proprietaria del marchio, la multinazionale anglo-olandese Unilever. La volontà sarebbe quella di puntare sui prodotti nella grande distribuzione, restando nelle grandi città e scomparendo dalle altre.

Il “taglio” era partito lo scorso anno da quatto città, ovvero Modena, Mestre, Varese e Alessandria, e non sembra decelerare la sua corsa. L’obiettivo del nuovo management sarebbe quello di creare non solo una gelateria di strada, ma la vendita di coppette nei frigo bar nella grande distribuzione. Una concezione completamente diversa rispetto all’idea di partenza che ha fatto conoscere la gelateria artigianale italiana in tutto il mondo, nel 2015 contava 67 negozi in Italia e nel mondo, e un fatturato di circa 30 milioni. Ad oggi sono 46 i negozi Grom in Italia, a cui si aggiungeranno due chioschi all’interno dei Carrefour Gourmet di Roma e Milano.

La multinazionale annuncia che ai dipendenti a tempo indeterminato verrà assicurata la ricollocazione  in altre gelateria, cosa per alcuni potrebbe significare il trasferimento in altre città. “L’Italia – dichiara l’azienda – è il primo mercato per Grom e continua a rimanere un paese strategico, in cui realizzare quest’idea dell’azienda come ecostistema, nel quale ciascun canale opera in completa e totale sinergia con gli altri e in cui il consumatore è al centro.”

“Da sempre la nostra missione è portare nella vita di più persone, in tutto il mondo, il puro e autentico gelato italiano, – sono state le parole di Grom – questa missione ha richiesto negli ultimi anni un evoluzione del modello di business che tenga conto di nuove opportunità, nuovi canali e nuove attitudini di acquisto.  Tutto questo si traduce nella scelta di chiudere alcuni negozi, mantenendo il ruolo del retail: anche il gelato confezionato nasce dal desiderio di mettere la nostra gelateria in barattolo.”

VALERIA TUBEROSI