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Crescono gli investimenti, ma preoccupa la sicurezza. Lo stato di salute del terziario torinese

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Il terziario torinese resiste e guarda con ottimismo all’estate. Il quadro che emerge dall’indagine condotta dall’Osservatorio di Ascom Confcommercio in collaborazione con Format Research è sfaccettato. Se da un lato il 75% degli imprenditori ritiene la situazione stabile o migliorata rispetto al trimestre precedente, dall’altro diminuisce la capacità delle imprese di far fronte al fabbisogno finanziario e aumenta la richiesta di credito per realizzare investimenti (29%). Per la prima volta dopo oltre un anno, inoltre, potrebbe flettere il livello occupazionale.

“I dati evidenziano la volontà delle imprese di resistere in attesa di una prospettiva migliore per i mesi estivi – sottolinea Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio di Torino e provincia -. Constatiamo che il turismo continua a rappresentare un elemento fondamentale per l’economia, contribuendo significativamente alla crescita del nostro territorio e al ridimensionamento della crisi che sta colpendo molti settori, tra cui il commercio non alimentare, primo tra tutti l’abbigliamento”. Del resto – continua la presidente – è sì “essenziale continuare a coltivare la crescita del comparto turistico, che non solo attira visitatori, ma stimola anche l’indotto economico locale, ma è altrettanto importate avviare, come chiediamo da tempo, una politica commerciale strutturale e incisiva per rivitalizzare la domanda interna. Attraverso una combinazione di investimenti strategici nel turismo e nel commercio possiamo garantire una crescita sostenibile e diffusa per la nostra città”.

Per quanto riguarda il fronte creditizio, invece – continua il direttore di Ascom Confocommercio Torino e provincia Carlo Alberto Carpigiano – “preoccupa il peggioramento della liquidità delle imprese in relazione al proprio fabbisogno finanziario. Il tema del rapporto con le banche rimane centrale: il segnale incoraggiante di una ripresa degli investimenti rispetto al trimestre precedente deve portare il sistema bancario ad intervenire con una riduzione degli oneri per accedere al credito, dei costi di istruttoria e degli interessi”.

Il nodo sicurezza e legalità

Nel corso del 2023, quasi il 30% degli investitori ha percepito un aumento dei furti e il 26% segnala un incremento degli atti di vandalismo rispetto al 2022. Non solo: oltre un imprenditore su tre (38,6%) ritiene di essere “molto” o “abbastanza” esposto al rischio di fenomeni criminali e il 70% delle imprese di investire in misure di sicurezza, in particolare in sistemi di videosorveglianza e di allarmi antifurto, pesando sui ricavi del 2023 di circa il 4,5%.

A essere maggiormente preoccupati sono i ristoratori e i negozianti al dettaglio e alimentari. Secondo la presidente, la sicurezza deve rimanere una priorità assoluta: “Facciamo appello al Prefetto Donato Cafagna e al neo Assessore alla Sicurezza del Comune di Torino Marco Porcedda affinché gli imprenditori possano tornare ad operare in un contesto sicuro e protetto. Questo clima non solo mina la serenità delle attività commerciali, ma influisce negativamente anche sull’attrattività del nostro territorio. Chiediamo una politica di sicurezza integrata e di un rafforzamento della collaborazione tra Forze dell’Ordine e le Associazioni di categoria – continua quindi Coppa -. Solo così potremo creare un ambiente sicuro dove le nostre imprese possano prosperare e contribuire attivamente alla crescita economica locale”.