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Coronavirus, inaugurato il nuovo Ospedale Fiera Milano

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Sono passati dieci giorni da quando a Fiera Milano sono iniziati i lavori per costruire da zero un ospedale che sarà in grado di ospitare fino a 200 pazienti. Oggi, 31 marzo, sono stati presentati al pubblico i primi 8 reparti, con 53 letti per la terapia intensiva.  Successivamente verrà aperto il padiglione sottostante con 104 letti e, infine, il padiglione due con altri 48 posti, per un totale di 200 posti letto.
“Abbiamo fatto in 10 giorni ciò che in maniera ordinaria si fa in qualche anno”, ha detto il presidente della Fondazione Fiera Enrico Pazzali. “Non sarebbe stato possibile senza le oltre 1.200 donazioni. Abbiamo raccolto quasi 21 milioni di euro, che consentiranno di chiudere questo progetto”.

Già dai prossimi giorni, verranno accolti 24 pazienti affetti da Covid-19 poi, quando la struttura sarà a pieno regime, ci saranno 200 medici specialisti in Anestesia e Rianimazione, 500 infermieri e altre 200 figure professionali. “È una struttura ospedaliera a tutti gli effetti, non un ospedale da campo”, Ha sottolineato Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano, che gestirà il nosocomio realizzato in Fiera. “Ospiterà il più grande reparto di terapia intensiva d’Italia”.
L’ospedale, nato dalla disponibilità dalla Fondazione Fiera in collaborazione con la Regione Lombardia, potrà diventare un punto di riferimento per la rianimazione di tutto il paese, al punto che “il Governo ha già detto di voler riprodurre ciò che è stato fatto in Fiera al centro e al sud Italia”, ha affermato Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia. “Questo sarà il simbolo della battaglia vinta sul Coronavirus, sarà il simbolo della ripresa della regione”, ha continuato . “Ma mi raccomando: non diffondiamo troppo entusiasmo perché non abbiamo vinto niente. Bisogna ancora rimanere a casa e rispettare le regole, solo così potremo vincere definitivamente la nostra battaglia”.
La struttura rimarrà finché sarà necessario, ha concluso Enrico Pazzali: “Non so quando finirà, ma non vedo l’ora di smontarla”.

 

Per l’emergenza coronavirus la redazione di FuturaNews si è organizzata per lavorare diffusa sul territorio di appartenenza degli studenti giornalisti praticanti del Master Giorgio Bocca, che ha attivato la formazione a distanza.
Per questo le notizie locali dal 12 marzo saranno firmate dai nostri “corrispondenti”, sparsi dal Piemonte alla Lombardia, dall’Emilia Romagna alla Toscana, dal Lazio alla Campania fino alla Puglia e al Friuli Venezia Giulia.

 

Dalla nostra corrispondente MARTINA STEFANONI