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Coronavirus, a Torino una struttura per accogliere persone e famiglie più fragili

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Quaranta posti letto per accogliere famiglie e persone fragili durante l’emergenza. In via Ravenna a Torino apre una struttura di accoglienza per ospitare persone che a causa del coronavirus hanno bisogno di un luogo sicuro in cui trascorrere la quarantena. La struttura è pronta ad accogliere due tipologie di richieste. Al primo piano dell’edificio venti posti sono dedicate a chi non è positivo ai test Covid-19, ma che necessita di un periodo lungo di residenza temporanea sia per ragioni di quarantena, sia per ragioni socio assistenziali. Al piano superiore invece con cautele e attenzioni diverse saranno ospitate persone a cui non è stato effettuato alcun test ma che presentano sintomi sospetti riconducibili al Covid-19 e che non hanno alternative residenziali. L’assistenza è garantita da quindici medici volontari dell’ente morale Asili Notturni, otto medici specializzandi della facoltà di medicina, dieci paramedici e assistenti e altri venti volontari. Lo sforzo è stato possibile grazie a un protocollo d’intesa firmato da Comune, Ipab Società di Patrocinio, e l’ente morale Società Asili Notturni Umberto I.

“In meno di una settimana è stato allestito un luogo accogliente, in cui si pone particolare attenzione alle persone più fragili e, dal punto di vista sanitario, anche attrezzato per rispondere alle esigenze dell’emergenza Covid-19” ha dichiarato la sindaca Chiara Appendino in occasione dell’apertura. “Il lavoro svolto in questa struttura rappresenta in modo concreto uno dei maggiori punti di forza della nostra città, cioè la capacità di dare vita a iniziative di solidarietà attraverso la collaborazione tra pubblico e privato e, soprattutto, grazie al prezioso aiuto dei tantissimi volontari, come coloro che sono impegnati qui nella struttura di via Ravenna, che quotidianamente mettono a disposizione della nostra comunità capacità, competenze, passione e il loro tempo”. Il presidente di Asili Notturni Sergio Rosso annuncia che a breve sarà disponibile anche un kit per analisi del sangue per testare la positività al virus: “Anche se non è un presidio attendibile al 100% è sempre meglio di niente”. Per Rosso quella di Via Ravenna è una struttura proiettata verso il futuro. “Se tutto andrà come ci auguriamo saranno sempre meno le persone sottoposte a terapia intensiva, e sempre più quelle monitorate con estrema attenzione con cautele e protocolli fuori dagli ospedali” spiega. “La casistica perciò è variegata e sarà sempre più ampia”. Il Comune in queste ore sta individuato i soggetti più bisognosi che per primi verranno accolti nelle stanze di Via Ravenna. Che potranno vivere i giorni dell’emergenza in una sicurezza che finora non hanno avuto.

ROBERTA LANCELLOTTI