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Cirio: “Bene le piogge, ma la siccità rimane un problema”

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“È una situazione paradossale quella che stiamo vivendo negli ultimi tempi –  commenta il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio –, prima eravamo preoccupati della mancanza d’acqua e poi a maggio abbiamo monitorato i fiumi temendo che esondassero”. I dati calcolati fino alla fine di aprile del 2022 riflettevano una situazione tragica: il Piemonte era la regione più siccitosa d’Europa, con un deficit pluviometrico del 50 per cento rispetto alla media del trentennio 1991-2020.

“Con le piogge di maggio il deficit si è ridotto del 7 per cento –  prosegue Cirio –, ma comunque la siccità rimane un problema”. Se è vero che maggio ha avuto il 90 per cento in più di precipitazioni, portando il livello del Lago Maggiore a un metro in più rispetto a giugno dell’anno scorso, restano le incognite dovute al cambiamento climatico. “Dobbiamo tenere conto che stanno venendo meno le situazioni standardizzate del passato – aggiunge il presidente della Regione –, e dobbiamo saper affrontare il cambiamento”. Da questo punto di vista, Cirio loda gli amministratori per la gestione delle criticità: “Le tragiche alluvioni del 1994 e del 2000 hanno acceso una coscienza diffusa che ha portato la nostra regione ad avere la migliore Protezione civile in Italia. La semplificazione della normativa sulla pulizia degli alvei ha poi arginato i disagi legati ai periodi molto piovosi”. Più complicato recuperare l’acqua piovana: “Ne immagazziniamo solo l’11 per cento”.  

Buone notizie sul fronte della qualità dell’aria: “Abbiamo una situazione di qualità dell’aria migliore rispetto al 2022 – evidenzia Cirio –. Siamo sulla buona strada”. Nel Programma regionale Fesr del Piemonte per il periodo di programmazione 2023-27 sono infatti compresi 475 milioni di Euro per transizione ecologica. Anche nel programma di sviluppo rurale 2023-2027 più soldi sono stati destinati alla riduzione dell’inquinamento. “La qualità dell’aria la ottieni se aiuti cittadini e amministratori pubblici – conclude Alberto Cirio –. La complessa morfologia del Piemonte non deve essere un alibi per non migliorare”.

La relazione sullo stato dell’ambiente del 2023, presentata dal direttore dell’Arpa Secondo Barbero, fotografa comunque scenari futuri preoccupanti. “Negli ultimi 20 anni osserviamo la diminuzione dal 10 al 35 per cento dei giorni piovosi, nei prossimi 30 anni si prevede la diminuzione dal 5 al 10 per cento della portata dei fiumi alpini”.