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Autonomia differenziata, Pallante: “Si può immaginare che il Parlamento possa solo decidere se prendere o lasciare?”

Il disegno di legge sull’autonomia differenziata approvato dal governo il 2 febbraio punta a migliorare le prestazioni dei servizi ai cittadini, ma solleva anche numerose questioni. Una di queste, secondo il professore di Diritto costituzionale dell’Università di Torino Francesco Pallante, sta nella contrapposizione tra quella che sarebbe una legge ordinaria e le singole leggi approvate dal Parlamento per ratificare gli accordi di intesa tra il governo e le regioni sui singoli ambiti. “Il Parlamento nell’approvare questa legge può modificare o no l’intesa raggiunta tra il governo e la regione?” si chiede Pallante.

È passata più di una settimana dalla vittoria schiacciante del centrodestra nelle elezioni regionali in Lombardia e Lazio. Tra gli altri effetti di questo risultato c’è anche il rafforzamento della coalizione riguardo alla questione dell’autonomia differenziata. Nell’intervista, che potete trovare qui sotto e che risale a prima delle elezioni, il professor Pallante ha toccato diversi punti della proposta del governo, che ora dovrà passare attraverso la discussione nella conferenza unificata Stato-Regioni: l’alternativa non perseguita di una legge costituzionale; le richieste di autonomia già in corso per alcune regioni; le problematiche della tematica già gestita a livello regionale, ovvero la sanità; la carenza di personale nelle amministrazioni pubbliche rispetto ai Paesi a noi paragonabili; la possibilità che l’approvazione di questo disegno di legge possa portare anche a una accelerazione sul presidenzialismo e l’eventuale contraddizione delle due riforme.