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Ancora senza pioggia, ma il vento fa danni

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In Piemonte continua piovere pochissimo, ma, in compenso, è arrivato il vento a creare problemi. Da venerdì 10 marzo, per tutto il fine settimana, il forte föhn, unito a temperature sopra la media del periodo, ha provocato diversi danni nel territorio regionale. Previsto un altro episodio tra martedì e mercoledì.

In particolare, venerdì, sono stati segnalati alberi caduti e macchine danneggiate a Torino, Cirié e Torre Pellice. Nel corso della serata, il vento “in uscita dalla Val Susa verso la pianura piemontese ha raggiunto l’impressionante velocità di 193 chilometri all’ora alla stazione meteorologica della Sacra di San Michele”, si legge su Nimbus. Alcuni comuni del torinese sono rimasti senza energia elettrica, mentre nel cuneese le forti raffiche hanno scoperchiato una porzione del tetto della palazzina Enel in località Ponte Marmora. Alcuni incendi si sono registrati tra Rivoli e Rosta. Nel corso della notte, un vasto rogo ha invece coinvolto Carpeneto, nell’Alessandrino, dove il fuoco ha coinvolto una stalla, provocando la morte di decine di bovini.

Sabato il föhn, seppur più contenuto rispetto al giorno precedente, ha comunque sradicato alcuni alberi nel territorio di Fiano e determinato temperature decisamente sopra le medie del periodo con picchi di 24°C sulle zone pianeggianti torinesi e cuneesi. Le temperature elevate hanno provocato la precoce fusione della neve in montagna, poi proseguita nel corso della giornata di domenica. Una situazione, che, unita alla perdurante mancanza di piogge, preoccupa gli esperti.

“Siamo stati di nuovo sfortunati – commenta il meteorologo Andrea Vuolo. Nonostante il Vortice polare si sia diviso in più lobi, l’anticiclone continua a dominare sull’Europa occidentale, e il passaggio di veloci perturbazioni è seguito da föhn o temperature elevatissime.” Un copione che rischia di ripetersi: da domani sera, dopo un rapido passaggio perturbato – che relegherà piogge abbondanti e temporali solo all’alto Piemonte – il forte vento potrebbe di nuovo tornare protagonista con picchi di 120-140km/h sulle valli biellesi e cuneesi.

“Dai modelli previsionali non si evince nessun cambiamento – prosegue Vuolo – e se tra aprile e maggio non dovessero verificarsi situazioni piovose incisive, si avrebbe una crisi idrica senza precedenti su cuneese, biellese e torinese: abbiamo bisogno di una primavera alluvionale.”