La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Al via il Festival delle Parole O_Stili. Gay, migranti, ebrei colpiti da odio e violenza online

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Comincia oggi, venerdì 8 maggio e prosegue fino a domani, la diretta streaming della quarta edizione di Parole O_Stili. Quest’anno il Festival sarà dedicato al secondo principio del Manifesto dell’Inclusione: Si è ciò che si comunica. Qui il programma e le modalità per iscriversi alla diretta.

Tanti gli ospiti che parteciperanno ai dibattiti: lo scrittore Alessandro Baricco, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, la cantante Malika Ayane, l’atleta paralimpica Bebe Vio, i politici Enrico Letta e Giorgio Gori, Federico Ferrazza, direttore Wired.it, Imen Jane, fondatrice di Will, Mauro Magatti, sociologo ed economista, Oscar De Montigny, Chief Innovability and Value Strategy Officer a Banca Mediolanum, Daniele Grassucci, Founder di Skuola.net, Federico Taddia, conduttore tv per ragazzi, Marta Losito, influencer e tik toker, il gamer Pow3r, Selvaggia Lucarelli e molti altri.

Alle ore 17:30 di oggi si terrà il panel dal titolo “Pandemia: cosa i giornalisti hanno scelto di raccontare e di non raccontare” moderato da Martina Stefanoni, studentessa praticante del Master in giornalismo di Torino.

Il 9 maggio, alle ore 16, sarà presentato il Manifesto della comunicazione non ostile e inclusiva, insieme a Alex Zanardi e Bebe Vio, atleti paralimpici, Don Luigi Ciotti, fondatore dell’Associazione Libera, Andrea Delogu, presentatrice tv, Pepitosa, blogger dei temi della disabilità, Barbara Falcomer, presidente di ValoreD, Chris Richmond, founder di MyGrants, Costanza Rizzacasa d’Orsogna, giornalista, Igor Suran direttore esecutivo di Parks – Liberi e Uguali, Francesca Vecchioni, presidente di DiversityLab, realtà che ha partecipato anche al lavoro di revisione del decalogo.

 

Si è ciò che si comunica

Il secondo principio del Manifesto dell’Inclusione presentato durante il Festival recita: “Si è ciò che si comunica”. Per il 74% delle persone i social network sono un vero e proprio megafono di linguaggi violenti pregressi. Secondo rilevazioni Swg, odio e falsità fanno parte del nuovo modo di comunicare per l’80% degli intervistati, dato in crescita del 14% rispetto al 2018. Il 63% ritiene che i giovani si abitueranno a usare toni offensivi e solo il 22% pensa che le giovani generazioni riusciranno a scegliere uno stile comunicativo più corretto.

Gay, migranti ed ebrei sono le categorie più colpite dal linguaggio violento, dato in crescita del +15% (gay), +9% (migranti), +12% (ebrei).

Numeri confermati anche dall’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Oscad) che registra una crescita di atti discriminatori verso le minoranze, del +186% dal 2014 al 2018. Tuttavia, se l’antisemitismo cresce del +13, l’omofobia è in continuo calo (-12%) così come l’islamofobia (-14%).

La crescente ignoranza e il crescente individualismo sono le principali cause dell’odio e della violenza sulla rete, ma anche i politici danno il cattivo esempio: il 91% degli intervistati dichiara che in Italia esiste un grande problema di violenza verbale nel fare politica, tanto che le fake news confondono le idee di 1 cittadino su 3 (35%), ma nell’87% delle risposte, sono diventate la normalità della comunicazione tra i partiti.

“Più che mai in questi ultimi due mesi abbiamo imparato che la Rete è un bene preziosissimo che merita di essere curato e a cui va dato il giusto valore. Ed è per questo che abbiamo deciso di ritrovarci online, per continuare a mettere al centro le parole e il loro enorme potere, ma soprattutto, per riflettere sull’importanza delle nostre relazioni digitali, oggi più che mai.” – dichiara Rosy Russo, Presidente di Parole O_Stili – “Accorciare le distanze” è il nostro obiettivo, perché la Rete fa la differenza quando porta con sé quell’umanità che sa andare oltre lo schermo.”

L’aggressività verbale emerge anche nelle aziende: due terzi dei dipendenti denunciano linguaggi irrispettosi e solo il 26% delle imprese italiane sono attente alle esigenze dei propri dipendenti su temi di welfare aziendale, genitorialità, barriere architettoniche.

NICOLA TEOFILO