Al Polo del ‘900 le riflessioni sull’eutanasia dei grandi fumettisti italiani

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Una mostra e un libro per arrivare al cuore delle persone. Mercoledì 8 febbraio è stato presentato al Polo del ‘900 di Torino il volume Disegni e parole per essere liberi: una raccolta di illustrazioni, racconti e poesie di alcuni tra i più famosi fumettisti italiani per riflettere sulla controversa questione dell’eutanasia. Le tavole sono esposte anche a Palazzo San Celso, all’interno di una mostra che si potrà visitare fino al 23 febbraio.

Il libro è stato pensato dall’avvocato Roberto Guarino e dalla cellula torinese dell’Associazione Luca Coscioni. Punto di partenza la raccolta firme per la campagna referendaria per l’eutanasia legale nell’estate del 2021, che ha lasciato nelle volontarie e nei volontari il desiderio di continuare a impegnarsi sul territorio per portare alle persone le questioni care all’Associazione. Tutto il ricavato delle donazioni per il volume andrà a finanziare le iniziative della cellula di Torino, come il Disability Pride, in programma per il 15 aprile.

L’Associazione Luca Coscioni è stata fondata nel 2002 dall’omonimo Luca Coscioni, docente universitario di Economia politica, membro del Partito Radicale, malato di sclerosi laterale amiotrofica. Oltre alla battaglia per l’eutanasia legale, l’Associazione si è spesa, dalla sua nascita, per la libertà di ricerca scientifica, per la promozione delle iniziative di persone disabili o malate e per la legalizzazione della cannabis. Recentemente è stata promotrice dei referendum dell’estate 2021 per la legalizzazione, già citata, della cannabis e dell’eutanasia. La campagna di raccolta firme per quest’ultimo aveva raggiunto 1 milione e 200 mila adesioni. Il quesito era volto all’abrogazione parziale dell’articolo 579 del codice penale, che disciplina la pena per “omicidio del consenziente” e che impedisce l’introduzione dell’eutanasia legale in Italia. Tuttavia, nel febbraio del 2022, la Corte costituzionale aveva dichiarato inammissibile il quesito referendario proposto perché non sarebbe stata preservata “la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”.

Durante la presentazione della raccolta sono intervenuti, tra gli altri, Caterina Simiand dell’Istituto Salvemini, il curatore del libro Roberto Guarino e Marco Cappato, figura di spicco della Coscioni e rappresentante legale dell’Associazione Soccorso Civile. Quest’ultimo si è soffermato sull’importanza che il mondo dell’arte può avere nella questione sul fine-vita, dato che può arrivare alle persone scavalcando la terminologia complessa che permea il tema. Dopo la bocciatura del referendum del 2021 da parte della Corte costituzionale, le iniziative si sono concentrate sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e soprattutto su azioni di disobbedienza civile: l’Associazione Soccorso Civile, fondata da Cappato, Mina Welby e Gustavo Fraticelli, è composta da volontari disposti ad assistere le persone che hanno bisogno di informazioni utili o di sostegno logistico e finanziario per avere aiuto medico alla morte volontaria. I volontari inoltre, nel mettere in atto queste azioni, si autodenunciano all’autorità giudiziaria, prendendosi la responsabilità di essere incriminati, con pene dai 5 ai 13 anni di carcere. In Piemonte dovrebbe essere inoltre presentata a breve una legge regionale di iniziativa popolare per superare l’ostruzionismo sanitario nei confronti di quelle persone che avrebbero già diritto all’aiuto medico per la morte volontaria, perché rientranti nelle condizioni stabilite dalla Corte costituzionale.