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Al Poli proteste contro le collaborazioni con le università israeliane

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Da giovedì 4 aprile le studentesse e gli studenti del collettivo “Cambiare rotta” sono in presidio davanti alla sede di Corso Duca degli Abruzzi del Politecnico di Torino. Chiedono che anche l’altro ateneo torinese – dopo Unito – prenda le distanze dal bando del Ministero degli affari esteri insieme al Ministero della tecnologia di Israele, che prevede progetti di collaborazione con alcune università israeliane per la ricerca scientifica, industriale e tecnologica.

La protesta al Poli è stata organizzata in vista del 10 aprile – giorno entro cui il bando dovrebbe essere rinnovato – e fa parte di una settimana di mobilitazione indetta dopo un’assemblea nazionale di “Cambiare rotta” del 27 marzo. Arriva inoltre dopo alcuni risultati già raggiunti dal movimento di protesta in varie città del Paese: Unito ha deciso di non partecipare al bando; a Bari il rettore dovrebbe dimettersi dal comitato scientifico della fondazione Med-Or e anche il Senato accademico della Normale di Pisa ha approvato la richiesta di modifica del bando di cooperazione con le università israeliane. Anche alla Sapienza di Roma il collettivo sta portando avanti la modalità dell’interruzione del Senato accademico per far prendere posizione all’università.

Al Politecnico il 9 aprile ci sarà un sit-in a cui parteciperanno anche alcuni docenti e ricercatori, che hanno firmato la petizione degli studenti per non rinnovare il bando. Non ci sono ancora state interlocuzioni con il rettore Stefano Corgnati, ma le studentesse e gli studenti in presidio raccontano che hanno fatto “un’assemblea di organizzazione e hanno partecipato anche alcuni docenti che erano volenterosi di mobilitarsi”.