La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

#abcfutura /8 Comunità

condividi

Il giornalismo acquista valore quando riesce a fare comunità. Soddisfare i reali bisogni informativi della propria comunità di riferimento è la mission a cui ogni giorno il mondo dell’informazione dovrebbe guardare. Riuscirci significa tessere un legame di fiducia con il pubblico, assumere un ruolo di servizio e di responsabilità verso la comunità per cui si lavora.

Margini, storie di disagio giovanile

Fare comunità per proporre un modello alternativo su cui costruire la propria identità. Il disagio giovanile si combatte così: accogliendolo, curandolo, avviando un percorso insieme a chi lo attraversa.

Ascolta “Margini, storie di disagio giovanile” su Spreaker.

Ci sono storie che aiutano a comprendere le origini del disagio giovanile. Di quello smarrimento identitario che in adolescenza può trasformarsi in frustrazione e condurre anche a commettere reati, pur di prendersi da soli quello che non si è ottenuto in altro modo.

In tre puntate, il podcast Margini indaga il fenomeno attraverso le testimonianze di chi questo disagio lo ha attraversato e di chi se ne è preso cura. Come don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano e fondatore della comunità Kayròs. Il suo lavoro è ascoltare i ragazzi che accoglie, entrando in punta in punta di piedi nei loro vissuti. Lo ha fatto con alcuni trapper che adesso fanno della musica il loro mestiere.

Quei testi così crudi raccontano un disagio che attraversa un’intera generazione. È un disagio che in molti casi cova nelle periferie delle città a causa di condizioni economiche e sociali che tendono a marginalizzare. Ma la periferia è solo un tassello di un fenomeno ben più trasversale che ha a che fare con l’identità dei più giovani e con la mancanza di modelli di riferimento su cui plasmare l’immagine di sé.

Essere etichettati come qualcosa che non si è solo per le proprie condizioni sociali o per le proprie origini. Ma anche vedersi proiettare addosso aspettative troppo alte. Come è successo a Daniel Zaccaro che, prima di arrivare nella comunità di don Claudio, ha affrontato il carcere per furti e rapine commessi da adolescente.

Fare comunità concede opportunità. Non è solo un’occasione per cambiare strada, ma anche per riflettere su se stessi. Sui nostri territori, da Milano a Torino, ci sono realtà che provano a ricucire quel margine tra i giovani e la società.