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L’Università di Torino ha già messo in agenda il futuro

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L’Università di Torino continua a crescere, nonostante la pandemia. In vista dell’inaugurazione dell’anno accademico di lunedì 24 maggio, il Rettore Stefano Geuna ha presentato in anteprima i progetti per il futuro dell’università e ha elencato i numeri dell’ateneo piemontese, con la prospettiva di vederli migliorare ulteriormente negli anni successivi, quando il Covid-19 sarà definitivamente alle spalle.

I numeri sono positivi

Lo stato patrimoniale di UniTo è passato dai 377 milioni di euro del 2018 a oltre 1 miliardo nel 2019, per arrivare a 1 miliardo e 117 milioni di euro al termine del 2020, in piena emergenza Covid. L’anno scorso l’Università ha superato la soglia degli 80mila iscritti, passando dai 69mila del 2016 agli 81mila del 2020, che salgono a 85mila se si includono specializzandi, dottorandi e allievi dei master. Un trend in netta crescita, che si spera migliori ancora nel corso degli anni, anche grazie all’assegnazione delle Universiadi, che si terranno nel capoluogo sabaudo nel 2025.

L’avvento della pandemia ha costretto l’Università di Torino a reinventarsi, ma l’ateneo torinese si è fatto trovare pronto, distribuendo gratuitamente agli studenti oltre seimila dispositivi elettronici per facilitare la didattica a distanza e acquisendo duemila licenze per la distribuzione di testi elettronici. Un’università sempre più attrattiva anche per gli studenti stranieri: si è passati dalle 3.500 prescrizioni del 2019 alle oltre 7.000 di quest’anno. Cifre più che raddoppiate, con un impatto sull’intera città. Aumentano anche le assunzioni, con 53 tecnici assunti a tempo indeterminato, più di 200 borse di dottorato di ricerca e più di 200 nuovi ricercatori assunti.

Nuovi spazi per gli studenti

Il Rettore Geuna ha presentato anche i progetti futuri dell’Università, con la realizzazione di nuovi spazi per l’insegnamento e per gli studenti. “Abbiamo quasi concluso la realizzazione della palazzina Aldo Moro, con molti spazi già aperti. I lavori a Palazzo Nuovo vanno avanti con la ristrutturazione del terzo piano e della biblioteca di Filosofia, a breve inaugureremo nuovi spazi nell’ex sede de La Stampa in via Marengo, che verrano destinati alla facoltà di Medicina, sempre a corto di spazi all’interno delle Molinette. A Grugliasco contiamo di iniziare quest’estate i lavori per la costruzione del nuovo polo scientifico universitario, uno spazio condiviso con il Politecnico di Torino, che dovrebbe diventare nei nostri auspici il MIT italiano.” Fari puntati anche sull’ospedale Molinette, che dovrebbe essere trasferito nei prossimi anni alla nuova Città della Salute. “Il trasferimento dovrebbe essere completato nel 2027, ma dobbiamo pensare già oggi a come riutilizzare quegli spazi: la nostra idea è di valorizzarli ospitando un polo dell’industria biomedica”. Altro grande asse di sviluppo dell’ateneo è la valorizzazione del patrimonio culturale della città e del territorio, con l’università che si mette al servizio dell’intera comunità. “Abbiamo paesaggi meravigliosi, un patrimonio artistico e gastronomico invidiabile. Con queste basi Torino può diventare la capitale culturale d’Italia”.

In attesa del rientro in aula

Per quanto riguarda il rientro degli studenti nelle aule, dopo più di un anno di didattica mista o completamente a distanza, il Rettore Geuna predica prudenza: “Non possiamo dire oggi se a partire da settembre la capienza tornerà al 100% o sarà al 50 o al 30. La pandemia ci ha insegnato che non si possono fare previsioni certe. Siamo comunque fiduciosi, anche sulla base dell’andamento delle vaccinazioni, che il prossimo anno gran parte degli studenti dell’Università di Torino potrà tornare in aula, tenendo comunque aperta la possibilità di seguire le lezioni da remoto. Per favorire il ritorno alla normalità, appena apriranno le vaccinazioni per gli under 40, inizieremo a vaccinare i nostri studenti”.

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