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Siccità, il Piemonte sceglie gli invasi

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Ancora tema siccità sui tavoli della Regione Piemonte. Nonostante le precipitazioni che hanno tamponato la pulizia dell’aria torinese, l’allerta è alta. Certo, sul territorio, specie su Alpi Marittime e Alpi Liguri, sono caduti “65 centimetri di neve fresca, dai 30 ai 50 centimetri nel torinese e dai 10 ai 15 centimetri nel vercellese e in Ossola”. Eppure, commenta Matteo Marnati, assessore regionale all’Ambiente, “siamo comunque a meno 40% di innevamento rispetto alla media degli ultimi 30 anni”.

“Un cambio di passo culturale”

L’aspettativa è quindi di un’incombente “stagione secca”. Appunto per questo partono le ricerche di soluzioni che l’anno scorso hanno avuto eco soltanto fra giugno e luglio, quando ormai la siccità estiva era già a picco. Questo per evitare una cronicità della carenza idrica: “Dobbiamo tirare fuori i progetti rimasti nei cassetti da troppo tempo e tutti quelli nuovi. Solo fino a tre anni fa quando si parlava di realizzare invasi, la risposta unanime era ‘no’: oggi è diverso, c’è stato un cambio di passo che ci permette di progettare senza escludere nulla”.

Cosa c’è in cantiere?

L’imperativo della Lega di governo è di spingere sulla realizzazione di invasi d’acqua. Quello che secondo il presidente di Anbi Piemonte, Vittorio Viora è “uno degli obiettivi da mettere in campo per dare risposte di fronte all’emergenza idrica”. Mentre Anbi continua a puntare sul piano laghetti, fra le altre azioni concrete c’è una richiesta alla Cassa depositi e prestiti di finanziare, spiega l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Gabusi, “una mappatura del territorio per comprendere dove immagazzinare l’acqua e dove distribuirla”. Mappatura che comprenderebbe in primis mini invasi e luoghi d’accumulo sotterranei nell’asse Milano-Torino.

Altro punto è la proposta di “un progetto pilota di micro invasi come linea guida per la realizzazione di progetti a livello territoriale”, dice l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa. Piano che si affiancherebbe, prosegue, “al programma d’investimenti 2023-2027 per l’irrigazione in agricoltura per 55 milioni di euro, a sostegno dei Consorzi irrigui e delle aziende agricole”.

Qualche dato

Dal 2022 a questa parte l’oro blu si sta prosciugando su tutto il Piemonte: secondo i dati regionali, calano i livelli dei fiumi e l’assenza di manto nevoso sfiora il 50%. Ma basti guardare al bacino della Sesia, con un deficit pluviometrico che si attesta a un -81,1% dall’anno scorso. Oppure alle portate di Tanaro e Sesia, dalle portate smunte rispettivamente del -77,72% e -70,4%. E ancora sotto la media, seppur risalito al 39%, il volume d’acqua nel lago Maggiore.

L’acqua al centro di un convegno

La stagione siccitosa in Piemonte prosegue da due anni, rientra in una ciclicità segnata dai cambiamenti climatici. A questo proposito, per il suo centenario di bonifica, Anbi Piemonte soffierà le candeline il prossimo 20 marzo al Teatro civico di Vercelli, celebrando un convegno intitolato “L’acqua tra disponibilità, sostenibilità e sicurezza, quali infrastrutture per una miglior gestione”. Tra i partecipanti della tavola rotonda il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Fra gli altri, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, Alessandro Morelli, e gli assessori regionali piemontesi Marco Protopapa e Matteo Marnati.

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