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Torino ha un nuovo piano per l’acqua

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La Giunta comunale di Torino ha un piano di breve e medio periodo per la gestione delle acque urbane in contrasto al rischio idrologico. Un piano approvato una settimana fa, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, ma che questa mattina è stato presentato pubblicamente alla presenza di Chiara Foglietta, Assessora comunale per le Politiche ambientali e la Transizione ecologica e digitale.

Con l’incontro di oggi, tenutosi allo spazio Open011 di Borgo Vittoria, la giunta ha reso pubblica l’adozione del Piano strategico e del Piano di azione sul tema della gestione sostenibile delle acque in ambito urbano. Un tema che necessitava di uno strumento che contasse su un approccio integrato per contenere e proporre una soluzione alle criticità dettate cambiamento climatico. E che tenesse conto sia delle questioni legate all’approvvigionamento cittadino per abitazioni, servizi e imprese, sia di quelle che riguardano la qualità dell’acqua potabile, la sua distribuzione e la manutenzione del sistema fognario.

“Il cambiamento climatico – spiega l’assessora alla Politiche Ambientali Chiara Foglietta – rappresenta una delle maggiori sfide che l’umanità si trova ad affrontare. Dobbiamo agire con urgenza: sono enormi i rischi di un’inerzia, per il Pianeta e le generazioni future. Da tempo sono evidenti le conseguenze negative e di vasta portata – sulla salute, economiche e sociali – del deterioramento dell’ambiente e il tema non deve più essere posticipato dall’agenda politica”.

Per Foglietta, quella sul cambiamento climatico è una sfida che “impone non solo di garantire servizi efficienti oggi, ma anche di lavorare per il futuro affinché l’accesso all’acqua sia sempre assicurato. È importante definire un approccio circolare per una gestione della risorsa più sostenibile, che consenta di ridurre gli sprechi e ne promuova un uso più razionale finalizzato a contrastare l’incremento dei fabbisogni idrici nei diversi settori: civile, industriale, produzione alimentare”.

Due linee di intervento

Con oggi entrano nell’agenda della Giunta sia il Piano strategico – con due orizzonti: di medio termine al 2030 e di lungo periodo al 2050 – sia un Piano d’Azione per affrontare quei nodi risolvibili nel breve periodo. La versione integrale del documento è disponibile qui.

Al Piano strategico sarà riservato il compito di individuare strategie e politiche locali utili a promuovere un uso sostenibile dell’acqua a livello urbano, definendo gli obiettivi operativi fondamentali e identificando le principali linee di azione per raggiungerli.

Il Piano d’azione cercherà soprattutto di affrontare le questioni prioritarie, indicandone tempistiche e risorse necessarie. I soggetti destinatari potranno essere, per esempio, edifici e quartieri cittadini, infrastrutture e aree verdi. Ma deve anche orientare le attività educative e di formazione. Verrà rinnovato ogni quattro anni, in modo da poter raggiungere gli obiettivi di medio termine del Piano strategico entro il 2030.

Alcune iniziative sono già state inserite nel Piano, che ha già una copertura finanziaria e fissa al 2023 la data entro la quale dovranno concludersi i primi interventi. Tra questi, la gestione delle acque meteoriche nel parco Mennea e nei parcheggi Martini Mauri sud, Braccini ovest e Braccini est; il programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano del Ministero della Transizione ecologica (oltre 2 milioni di euro) e i 6 milioni e mezzo stanziati per la gestione delle acque meteoriche dei quartieri di Valdocco, Basso San Donato e Borgo San Secondo.

Il progetto europeo

Le due iniziative danno concretezza al percorso iniziato con la partecipazione di Torino al progetto europeo Cwc (City water circles), piano triennale che intende supportare le aree metropolitane di alcune città europee per riformare i sistemi di infrastrutture idriche urbane obsolete applicando un approccio di economia circolare. Alla base del progetto c’è la promozione di una cultura condivisa nella gestione del risparmio idrico, che orienti la raccolta e l’utilizzo delle acque piovane urbane, oltre alle misure di recupero delle cosiddette “acque grigie”, e cioè quelle risultanti dalle lavorazioni di cucine, lavanderie e altri esercizi che producono acque cariche di sostanze grasse, detergenti e sbiancanti altamente inquinanti.

Torino è stata coinvolta nelle attività di cooperazione con tutto il partenariato europeo, coordinando uno ‘stakeholder group’, composto da diversi attori locali interessati alla tematica della circolarità delle acque urbane. Questo gruppo ha supportato la Città nello sviluppo di una strategia in tema di gestione sostenibile delle acque in ambito urbano e nell’individuazione delle azioni da attuare nel breve – medio termine all’interno del territorio.

Il progetto Cwc ha anche permesso di finanziare la realizzazione presso l’edificio di proprietà comunale che ospita l’Open 011, Casa della Mobilità giovanile e dell’Intercultura, di un tetto verde con annessa serra aeroponica e un sistema di raccolta dell’acqua piovana utilizzata per la vita del giardino pensile e della serra, creando un sistema circolare.


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