La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Il futuro del giornalismo ai tempi della rivoluzione tecnologica

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Rispondere alla domanda sul futuro del giornalismo, attraverso le parole delle istituzioni giornalistiche. L’incontro tenutosi oggi 13 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino, ha riunito un giornalista storico come Bernardo Valli, il presidenti dell’ordine dei giornalisti nazionale Carlo Verna e il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Alberto Sinigaglia. Come si è evoluto il giornalismo? “L’approccio della tecnologia all’informazione ha rivoluzionato il ruolo del giornalista” afferma Valli “ai miei tempi la presenza del telegrafo e dello stenografo riusciva a rendere il mio lavoro più facile”. “La carta è stata declassata nel tempo, a causa degli aggiornamenti simultanei di Internet” dice preoccupato Valli “facendo risultare i quotidiani un lusso estetico e non informativo”.

Metabolizzare la rivoluzione tecnologica per poter ritornare al mestiere del giornalista. Questo è il pensiero di Verna, presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti: “la velocità è talmente intensa da non concepire la notizia ed il suo valore sociale” dice Verna “non ci si ferma a valutare la notizia, la si fagocita”. Ci sono differenze rispetto al passato anche per la formazione dei giornalisti: “negli anni 60 c’erano le grande scuole della Rai e dei quotidiani, che presentavano dei maestri che riuscivano a tramandare il mestiere” racconta Verna “adesso il giornalismo deve ritornare ad avere due fondamenti: la preparazione del giornalista e l’osservazione di regole e leggi”.

Si deve mettere in discussione l’idea che il racconto e la narrazione possano salvare il giornalismo. Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, ha affermato quanto è cambiato lo stile nella scrittura e nella correzione del pezzo: “In un periodo in cui il giornalismo e l’intermediazione sono fondamentali a livello sociale, per una serie di motivi la qualità dei giornalisti e dei dipendenti di un giornale è peggiorata”. L’obiettivo dell’Ordine deve essere quello di collaborare con l’apparato politico: “si deve porre la politica davanti ai propri problemi e alla propria responsabilità sociale” dice Sinigaglia “soprattutto dobbiamo capire se la politica voglia che ci sia un buon giornalismo in Italia”.

VINCENZO NASTO