4 maggio 1949: Grande Torino, dalla tragedia alla leggenda

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Oggi ricorre il 72° anniversario del disastro aereo che sconvolse l’Italia. Prevista una cerimonia sobria allo stadio Filadelfia

Un boato, poi la pioggia ha finito per mischiarsi con le lacrime, a Superga come in tutta Italia. Il Grande Torino, considerata dai più la squadra più forte del calcio italiano, non è stata soltanto una storia di calcio.
In un Paese dilaniato dalla crisi successiva alla seconda guerra mondiale, diviso dalle differenze marcate anche dal punto di vista sociale, la formidabile squadra granata è stata un collante fra ricchi e poveri. Una speranza per ripartire, un faro per illuminare il buio.
Era il 4 maggio 1949 quando il Fiat G212 che riportava i 31 passeggeri – oltre alla squadra c’erano i dirigenti, i giornalisti al seguito e l’equipaggio – a Torino dalla trasferta a Lisbona precipitò sul Colle. Lo schianto sul retro della basilica non risparmiò nessuno di loro e avvolse la città in un lutto durato giorni.
Una tragedia che da 72 anni accompagna la vita di chi, il Torino degli Invincibili, ha avuto la fortuna di vederlo giocare al Filadelfia, e chi è cresciuto nella leggenda di una formazione senza tempo e senza confini. Un altro calcio e un’altra Italia, che negli anni non ha però perso la tradizione del ricordo, e che anche oggi onorerà la memoria di Valentino Mazzola e dei suoi compagni.
Sarà un anniversario più sobrio rispetto al passato, simile a quello celebrato nel 2020. La pandemia, infatti, già lo scorso anno ha impedito alla folla di torinisti e di sportivi in generale di raggiungere Superga per salutare gli Invincibili. Alla messa nella basilica e alla successiva lettura dei nomi da parte del capitano del Torino – programma usuale salvo qualche piccola eccezione -, l’emergenza sanitaria ha imposto la sostituzione con una cerimonia a porte chiuse, allo stadio Filadelfia. Un luogo non certo paragonabile al Colle, ma comunque la casa del Grande Torino nell’epopea calcistica degli anni 40, oggi centro di allenamento del Torino Fc. La scelta di virare sul Filadelfia, dopo un confronto con le forze dell’ordine e il Comune di Torino, rientra nell’ottica di evitare qualsiasi tipo di assembramento nello spiazzale antistante la basilica, per anni luogo di ritrovo dei tifosi che volevano onorare la memoria dei caduti.
Le attività inizieranno già in mattinata: al Cimitero Monumentale di Torino, nella quinta ampliazione, il Circolo Soci Torino 1906 deporrà una corona di fiori davanti alle lapidi in cui sono incisi i nomi di alcuni dei 31 passeggeri, quelli sepolti nel capoluogo piemontese. Nell’arco della giornata, lo stesso farà una delegazione della società torinista a Superga, dietro la basilica.
Nel pomeriggio, dalle 16.25 in diretta su Torino Channel (canale 234 di Sky), e dalle 16.40 sui canali Facebook e Youtube della società granata, il cappellano don Riccardo Robella celebrerà la liturgia della parola per ricordare lo spirito e i valori degli Invincibili. Alle 17.03, ora dello schianto del velivolo sul terrapieno dietro la basilica, Torino si fermerà per rendere omaggio ai suoi eroi.

A Grugliasco, il Museo del Grande Torino e della leggenda granata, aprirà eccezionalmente al pubblico (previa prenotazione sul sito) dalle 10 alle 19: un’occasione per chi vorrà visitare le sale in cui sono esposti anche i cimeli del Grande Torino.
Il 4 maggio – che dal 2015 è la Giornata mondiale del calcio, istituita dalla Fifa – è un giorno sacro per la gente del Toro. Impossibilitati a presenziare a Superga, i tifosi seguiranno le attività dalle loro case, nel frattempo trasformatesi in spicchi di stadio. Bandiere a sventolare sui balconi, maglia granata indosso ed emozioni da mescolare con il ricordo: per celebrare chi, nel calcio, ha vinto sul campo e soprattutto nei cuori dell’Italia intera.