Zumaglino, una mostra sulla strada per la strada

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Si intravede l’emozione negli occhi di Maria Vittoria, nipote di Vittorio Zumaglino, in occasione dell’inaugurazione della prima mostra fotografica del fotografo torinese, questa mattina, sulla cancellata della Mole Antonelliana. Torino la città al lavoro, un’esposizione di 25 fotografie in bianco e nero scattate negli anni ’30, a cura di Roberta Basano ed Elena Boux, sarà visionabile fino al 26 giugno.

“Si tratta della storia di un archivio sommerso per decenni — dice Maria Vittoria Zumaglino —. Mia zia Piera decise di donare l’archivio personale di suo padre al Museo del Cinema nel 1992. Per 25 anni non abbiamo più saputo nulla, poi un giorno un’amica che si occupa di fotografia ha visto circolare una foto di mio nonno. Adesso prende corpo la sua prima mostra personale.”
Una mostra sulla strada, che parte dalla strada. Una strada che arriva fino al passato, lo fa rivivere e collega le vite di quel frammento di storia alle nostre.

“Zumaglino è un fotografo eccezionale, un fotografo amatoriale — spiega Roberta Basano, responsabile della fototeca del museo —. Contribuisce a traghettare la fotografia alla modernità. Immortala la modernità, ma ha sempre uno sguardo molto empatico verso l’uomo. Nelle opere si intravede un dialogo tra la figura umana e il contesto”.

Le 25 fotografie, selezionate tra le oltre 28 mila del fondo, raccontano i cambiamenti di Torino e del territorio durante il ventennio fascista, ritraendo cantieri, stabilimenti, macchine e uomini al lavoro, tutti simboli della modernità. Il periodo a cavallo tra le due guerre mondiali è infatti per la città momento di espansione. Le immagini documentano l’urbanizzazione e la trasformazione di una Torino che sta assumendo una veste pienamente novecentesca. Il Museo del Cinema diventa così il luogo di comunicazione tra il passato e l’avvenire. “Il nostro compito è di proiettarci verso il futuro e valorizzare le nostre collezioni. Abbiamo scelto delle foto che Zumaglino ha scattato a Torino, per cercare di porre in risalto questo patrimonio”, commenta Domenico De Gaetano, direttore del museo.

Con la musica prodotta da un’artista di strada, sentiamo le parole di Maria Vittoria Zumaglino, profondamente grata a Roberta Basano ed Elena Boux.