“Mi occupo dei miei candidati, Vannacci non lo conosco personalmente. Certamente se leggo quello che riportano i giornali, ci sono idee molto distanti dal nostro modo di pensare” ha detto il ministro della Pubblica amministrazione e segretario regionale di Forza Italia Paolo Zangrillo, a margine della presentazione dei candidati delle liste legate a FI dell’Unione di centro (Udc) e del Partito liberale italiano (Pli). Il progetto comune riprende quello già provato alle amministrative del 2021 a sostegno di Paolo Damilano, che sarà anche tra i candidati alle elezioni europee di giugno.
Forza Italia si presenta ancora con il nome di Berlusconi che campeggia sul logo e vuole rafforzare sempre più il suo ruolo al centro, per accogliere chi si ritiene legato ai valori moderati, con la presentazione di candidati preparati. Un centro forte che però, a detta di Zangrillo, non vuole essere in competizione con gli altri partiti della coalizione con posizioni più estremiste. La forza del centrodestra, secondo lui, è la coesione che dimostra da anni, contrapposta al campo largo, più apparentemente un cartello elettorale. In ogni caso, sia che i voti vengano dalla coalizione, dall’opposizione o dagli astenuti, l’obiettivo – o la speranza – è raggiungere la doppia cifra, a livello nazionale nelle europee e anche a livello regionale. In Piemonte, inoltre, FI punta anche ad aumentare i consiglieri – e magari gli assessori – rispetto alla scorsa legislatura. Diversi sondaggi danno la coalizione già ampiamente vincente ma, insiste il ministro, “servono 40 giorni di campagna elettorale seria”.
Infine, la scelta di Meloni di presentarsi come capolista in tutte le circoscrizioni per Zangrillo è “assolutamente legittima”, così come quella del segretario di Forza Italia Tajani. I due sono candidati con un seguito diffuso e secondo il ministro è giusto che cerchino di giocare un ruolo nella tornata elettorale.