La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

“X non è più un luogo per giornalisti”

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I social media si stanno separando dall’industria dell’informazione? Con X, precedentemente noto come Twitter, che ha ridotto la priorità delle notizie negli algoritmi, gli editori hanno assistito a enormi diminuzioni nel traffico di riferimento e si prevede che ulteriori cali si verificheranno da Google, con l’aumento dell’intelligenza artificiale. Interi modelli di business sulla distribuzione delle notizie vengono ribaltati. “Sono in corso molti cambiamenti in un lasso di tempo molto breve – commenta Sarah Muller, giornalista di Bloomberg, al Festival di giornalismo di Perugia -. X è diventato uno spazio caotico dopo l’acquisizione da parte Elon Musk. Molti giornalisti sono stati banditi e si è diffusa molta disinformazione”.

Ha un’opinione più drastica la caporedattrice di Vox.com Nisha Chittal: “I social media moriranno presto – dice -. Sono sempre stata una grande sostenitrice delle piattaforme: mi permettevano di fare rete. Ma ora non mi piacciono più: sono piene di disinformazione. Forse solo ora ci rendiamo conto che non è stato saggio investire così tanto su X. Credo che la nuova politica di Musk abbia allontanato i giovani dalla piattaforma, obbligandoli a emigrare su Tik Tok. Fanno attraverso i video quello che la generazione passata faceva con le parole”. E le nuove generazioni sono un tema centrale, di cui gli editori dovranno tenere conto per il futuro: “I giovani non vanno direttamente sui siti dei giornali per le notizie ma passano dalle piattaforme – sottolinea Liv Moloney, direttrice della parte video di “The Economist”-. Il pubblico è iperframmentato e bisogna capire come dare loro le informazioni. Ora stiamo provando a creare un nostro marchio usando Linkedin”.

E l’uso dei mezzi usati dalle testate è cambiato molto negli anni: “Tante piattaforme non vengono più usate come Periscope o Snapchat in Europa – ricorda Niketa Patel della scuola di giornalismo di Craig Newmark -. Su X ribolle continuamente una polarizzazione che porta alla disiformazione. Prima ogni giornalista aveva la propria nicchia di pubblico sulla piattaforma, ma ora non è più possibile per l’algoritmo intercettarla facilmente”.

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