Teatri, musei, società per grandi eventi: sono settantacinque gli enti culturali che da tutta Italia si sono riuniti al Sermig di Torino, per dare il via alla fase operativa del progetto Green culture, il percorso di innovazione ambientale nato dalla collaborazione tra il Circolo del design di Torino, Fondazione santagata e Legambiente Piemonte–Valle d’Aosta.
Il progetto, finanziato con fondi del piano Next generation Eu, si propone di formare enti culturali e professionisti per metterli in condizione di affrontare le sfide della transizione ecologica, favorendo l’intreccio e la cooperazione tra realtà diverse tra loro. Nato ormai più di due anni fa, giunge ora alla sua penultima fase con questo workshop in presenza che prevede quattro giorni di co-progettazione, al termine dei quali ad ogni ente verrà presentato un piano operativo personalizzato.
“La cultura ha un enorme potere di azione sulla coscienza ecologica dei cittadini – spiega Sara Fortunati, direttrice del Circolo del design – ma non può esercitarlo se alle stesse associazioni culturali mancano le capacità e le competenze per farlo”. Questo il vuoto che Green culture vuole colmare.
Nelle tre aule messe a disposizione dal Sermig, i 75 enti lavorano fianco a fianco con altrettanti green coordinator, professionisti esperti nel campo della transizione ecologica, che qui imparano a rapportarsi col mondo dell’associazionismo culturale. Grazie a un kit di strumenti preparati dal Circolo del design, i partecipanti possono mettere insieme competenze trasversali per individuare azioni concrete nel campo della sostenibilità.
Molte le realtà torinesi, tra cui Movement entartainment srl, società che si occupa, tra le altre cose, dell’organizzazione del Kappa FuturFestival. “La cosa più interessante di questo progetto è proprio la possibilità di confrontarsi con specialisti che arrivano da esperienze diverse. – commenta Gabriella Botte di Movement entartainment – Non si tratta solo di cosa fare, ma anche di come farlo: il Kappa ha diversi progetti di sostenibilità, che però non siamo ancora in grado di raccontare adeguatamente al nostro pubblico”.
A favorire l’insterscambio e la creazione di network è anche la cornice in cui viene ospitato il workshop, ovvero l’Università del dialogo del Sermig. Come sottolinea Rosanna Purchia, assessore alla Cultura del comune di Torino, “la scelta di questo luogo, unico in Italia, è già rappresentativa. Il luogo stesso ha qualcosa da raccontare”.
