Il voto da fuori sede è un po’ come la prova della burocrazia romana ne Le 12 fatiche di Asterix. Tanti rimandi da un numero all’altro, telefoni occupati o non disponibili e una risposta, troppo, ripetuta: non lo so. Insomma: la possibilità aperta dal decreto “Elezioni” resta tutta da verificare.
Avvertenza. Questa è una cronaca in prima persona, perché sono parte in causa: sono uno studente fuori sede. Seconda avvertenza. Da studente fuori sede riuscirò a votare alle Europee dell’8 e 9 giugno. Quindi io ho risolto, ma solo grazie all’insistenza. E gli altri quasi 24mila studenti? In molte e molti abbiamo inserito i dati di domicilio e residenza sul modulo per il voto fuori sede scaricabile dal sito del Ministero dell’interno. Navigando sulla pagina dedicata alla spiegazione di questa modalità di voto, viene specificato che insieme a un’attestazione di ammissione al voto, rilasciata dal comune di temporaneo domicilio con numero e indirizzo del seggio, serve la tessera elettorale.
Come fare senza tessera?
Può capitare però di avere o non avere con sé la tessera. È stato il mio caso, residente a Tremestieri Etneo (comune in provincia di Catania). E anche quello di una studentessa residente a Catania che ho sentito cercando informazioni sulla situazione di altri nella mia condizione. Da una prima chiamata all’ufficio elettorale di Tremestieri veniva affermato che avrei ricevuto una “tessera elettorale provvisoria”, ma tale dichiarazione è stata ritrattata durante consultazioni più recenti. Quello a cui forse veniva fatto cenno è “l’attestato sostitutivo di tessera elettorale” un documento che “permette all’elettore, unitamente a una carta di riconoscimento, di esercitare il diritto di voto in occasione delle consultazioni elettorali e referendarie, rilasciato dal Comune di residenza e valido per 18 votazioni”. Scoperta autonomamente l’esistenza di questo atto ne ho fatta richiesta telefonicamente all’ufficio di riferimento, ma non sembra essere uno strumento conosciuto. Il responsabile ufficio elettorale di Tremestieri Etneo afferma che “non esiste una cosa del genere, non la conosce” e dopo una notevole insistenza da parte mia mi rimanda a un suo collega. Fortunatamente il tutto si è concluso per il meglio e nel giro di qualche ora ho ricevuto il necessario.
Il caso di Catania
Non è andata bene, per il momento, a Giada (nome di fantasia della studentessa catanese di cui sopra). Anche lei senza tessera elettorale e venuta a conoscenza della dichiarazione sostitutiva soltanto di recente. Le ho chiesto di raccontarmi il suo tentativo: “Ho mandato al Comune di Catania, come richiesto dalla procedura del Ministero, tutto il materiale necessario prima della scadenza, prevista per giorno 5 maggio 2024. Quasi un mese dopo, martedì 4 giugno 2024, non ho ancora ricevuto alcuna indicazione su come e dove esercitare il voto. Non avendo con me a Torino la tessera elettorale, ho deciso di chiamare l’Ufficio elettorale di Catania per farmi rilasciare un documento sostitutivo. Dopo numerosi tentativi, alle 10:45 dello stesso giorno un operatore mi ha risposto, ma, una volta espressa la mia richiesta, sono stata messa in attesa. Ho poi provato a chiamare nuovamente, ma il numero risultava essere non attivo il più delle volte. Alle ore 12:03 ho collezionato un totale di 90 chiamate senza risposta. Volendo esercitare il mio diritto, mi farò spedire la tessera elettorale e spero che mi possa arrivare in tempo”.
Il mistero delle mail a Torino
Ma anche chi ha con sé la tessera elettorale ha riscontrato dei problemi. Se a Milano o Padova gli stessi comuni hanno inviato l’attestazione di ammissione al voto ai richiedenti fuori sede, a Torino questa operazione ha incontrato delle difficoltà. Alcuni studenti, a oggi, lamentano di non avere ricevuto alcun tipo di comunicazione riguardo a dove votare, mentre altri hanno già i documenti necessari. In una chiamata all’ufficio elettorale di via Valdocco, quasi costantemente occupato per la mole di richiedenti, mi viene detto che chi non ha ricevuto l’attestazione può comunque scaricarla dal portale servizi.torinofacile.it. Inoltre mi viene spiegato che il documento non poteva essere mandato a chi non avevo segnato la mail personale sulla domanda di voto. Il problema però, si pone per coloro che un indirizzo mail l’hanno inserito e non hanno ricevuto alcunché. Non tutti, come scritto sopra, ma ci sono stati dei casi. Alla domanda di quale criterio ci fosse dietro la scelta diversificata, l’ufficio non ha una spiegazione. E chi aveva fatto richiesta tramite una Pec? Loro “non potevano essere contattati per mancanza di autorizzazioni”. La telefonata si è perciò chiusa con più domande che risposte. Chi si è dato una mossa ed è riuscito a mettersi in contatto con l’elettorato ha avuto istruzioni su come ottenere l’attestazione. Chissà quanti altri invece sono ancora in attesa. Nel mentre dal comune si è venuto a sapere che nessuno sembra avere idea che ci siano dei problemi. Dunque tutto nelle mani degli studenti più volenterosi e più insistenti, che sono riusciti a informarsi con gli uffici adatti e a preparare la documentazione in tempo.