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Quando la disabilità diventa motore di inclusione: la storia di Marco

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I Fisu Winter Games si sono appena conclusi, regalando a Torino e a tutto il Piemonte due settimane di festa e di sport ad altissimi livelli. Più di duemila atleti da 54 paesi si sono riuniti qui in nome dello sport, della cultura e dell’inclusione. Ma niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza il lavoro delle migliaia di volontari che sono venuti qui da tutto il mondo per aiutare nella realizzazione di questo evento. Emblematica la storia di Marco.

“Mi chiamo Marco Tamburini. Quando avevo due anni, mi è stata diagnosticata un’ipoacusia bilaterale causata dal morbillo. In parole povere, sono completamente sordo. Ho lavorato duramente durante tutta l’adolescenza per imparare a leggere le labbra e per avere una buona oratoria, che mi consente oggi, a 57 anni, di essere qui e avere questa conversazione. Sto anche imparando l’inglese, anche se è molto difficile per via del diverso movimento delle labbra”.

Cosa l’ha spinta a fare il volontario?

“Può sembrare assurdo, ma è stata proprio la mia sordità uno dei motivi che mi hanno spinto a fare il volontario sportivo. Sin da quando ero piccolo, mi è sempre stato insegnato ad essere inclusivo verso gli altri e verso me stesso, senza vedere la mia disabilità come un limite. Tutti valori che si ritrovano anche nello sport: quando ero giovane, ho provato praticamente tutto. Ne ho anche fatto il mio lavoro: per 14 anni sono stato un arbitro e poi un allenatore per la Federazione Italiana Pallavolo. Ormai, tra età e infortuni vari, non mi è più possibile praticare sport, ma cerco comunque di seguirlo in tutti i modi possibili. In più, quando non sono impegnato in grandi eventi come i Fisu Games, lavoro in un’associazione sportiva dilettantistica per diversamente abili, l’Asd Pandha di Torino”.

Cosa ci si porta dietro dall’esperienza di volontaio?

“Fare il volontario mi dà la possibilità di conoscere sempre persone diverse, imparare cose nuove e sentirmi utile, valorizzato. Ho partecipato a decine di grandi eventi, tra cui gli European Masters Games, il Giro d’Italia, l’Eurovision Song Contest, il Salone del Libro. E poi questi Fisu Winter Games, in cui sono persino stato nominato team leader di un gruppo di volontari. Penso che questo sia davvero un ottimo segnale, e vorrei ringraziare tutto lo staff dei volontari per avermi assegnato questo importante compito nonostante il mio handicap”

Considerata la sua esperienza, come valuta l’aver per la prima volta fatto gareggiare assieme atleti paralimpici e non?

“È stata una scelta molto importante quella di concedere agli atleti paralimpici la possibilità di partecipare a questi giochi. Le persone con disabilità, nello sport come negli altri campi, svolgono sempre le proprie attività con dedizione e impegno, e con il sorriso stampato sulle labbra. Penso che il più grande merito di questi eventi sia proprio quello di unire le persone, trasmettendo loro i valori dello sport e dell’inclusione.”

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