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Torino ricorda le vittime del terrorismo

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“Lo Stato democratico, lo Stato del valore umano, lo Stato fondato sul prestigio di ogni uomo e che garantisce il prestigio di ogni uomo, è uno Stato nel quale ogni azione è sottratta all’arbitrio ed alla prepotenza, in cui ogni sfera di interesse e di potere obbedisce ad una rigida delimitazione di giustizia, ad un criterio obiettivo e per sua natura liberatore; è uno Stato in cui lo stesso potere pubblico ha la forma, la misura e il limite della legge, e la legge, come disposizione generale, è un atto di chiarezza, è un’assunzione di responsabilità, è un impegno generale ed uguale”

Con le parole di Aldo Moro, pronunciate in un discorso a Milano il 3 aprile 1959, si è aperta la Giornata in ricordo di tutte le Vittime del terrorismo. Esponenti di istituzioni, associazioni e delegazioni di familiari delle persone assassinate in attentati terroristici si sono riuniti per un momento di raccoglimento nella Sala Rossa del Palazzo Civico. “È passato molto tempo dall’uccisione di Aldo Moro e dagli anni di piombo. Forse per questo in molti considerano inutili giornate come queste, ma noi crediamo che il ricordo delle vittime siano l’esempio e la storia con cui nutrire l’anima delle nuove generazioni, in modo che possano operare con la ragione e il rispetto reciproco, non con la forza”, ha espresso nel suo discorso Giovanni Belardi, il presidente dell’Associazione Europea Vittime Terrorismo (Asevit). Sulla stessa scia l’intervento di Domenico Ravetti, presidente del Comitato Resistenza della Regione Piemonte: “Per continuare a difendere la nostra democrazia dobbiamo ricordare quei fatti e dare forza alle istituzioni perchè i cittadini abbiano fiducia”.

“Le vittime del terrorismo spesso vengono enumerate, al massimo elencate con nomi e cognomi. Eppure erano persone in carne e ossa, con storie, passioni e famiglie alle spalle”. Così si è espressa La vicepresidente del Consiglio comunale Ludovica Cioria, che poi ha ricordato come “il dolore profondo delle famiglie merita attenzione, rispetto e partecipazione, soprattutto con il passare degli anni”. Il terrorismo però non è un fenomeno distante nel tempo, ma “ancora attuale e con la globalizzazione ha assunto nuove forme”, ha dichiarato la Vice Sindaco Michela Favaro. Così il ricordo delle vittime del terrorismo nero e rosso si fonde insieme a quello delle persone uccise negli attentati rivendicati dall’Isis, con un minuto di silenzio richiesto da Roberto Carlo della Rocca, presidente dell’Aiviter (Associazione Italiana Vittime del Terrorismo), che celebra in questi giorni il suo 40° anniversario. “Ci sono state anche delle vittorie e dobbiamo ringraziare la magistratura, le forze dell’ordine e la compattezza del popolo italiano. In giorni così si deve rinnovare l’impegno civile, soprattutto per le nuove generazioni. Come sostenuto da Papa Leone XIV c’è bisogno di una pace disarmante e disarmata: questo è l’impegno che deve partire dalle istituzioni”, ha concluso Favaro.

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