Il Sindaco Lo Russo, nella conferenza stampa per i primi cento giorni dal suo insediamento, ha commentato la proposta del consigliere vanchigliese: “È un’idea che va nell’ottica di quanto abbiamo sempre detto come misura strutturale per risolvere il conflitto tra movida e residenti, che è un tema che non possiamo solo consegnare al solo argomento della repressione e del conflitto esasperato. È assolutamente un’ottima idea che il gruppo di lavoro che si occupa del tema movida affronterà, insieme ad altre ipotesi nel novero di individuare aree della città come luoghi adatti ad ospitare funzioni di quel tipo”.
La zona di Vanchiglia-Rossini è luogo di ritrovo per i giovani di Torino, ma la loro presenza arreca disturbo ai residenti del quartiere, che devono convivere con loro fino a tarda notte. I n questa querelle si è inserito ieri con un post su Facebook Max Casacci, chitarrista dei Subsonica e consigliere della Circoscrizione 7. E ha lanciato un’idea per risolvere il problema: spostare la movida in un luogo ad hoc, adatto ad ospitarla, cioè l’ex-Officina di produzione del gas in corso Regina Margherita.
“Sono attento a quel che accade al mondo giovanile in quanto musicista – spiega al telefono Casacci –. Seguo il conflitto presente a Vanchiglia, anche perché io in prima persona abito nel quartiere. Premetto che ho partecipato a varie assemblee dei residenti e conosco gli spazi sociali perché io stesso li frequento. Ho proposto una soluzione, derivata da una riflessione: ribaltare i termini della questione. C’è una grande richiesta di spazi da parte dei giovani. Difficilmente però si può pensare di risolvere la situazione restando nei confini del borgo”.
L’esponente della lista civica Torino Domani ha aggiunto: “Ho vissuto la stagione dei Murazzi. Lo spazio assolveva al ruolo di contenimento di ciò che non poteva avere vita sotto i balconi delle case. Non si recava disagio. Purtroppo, i Murazzi sono stati ripensati in una chiave che non gli permette più di avere quella funzione: oggi sono sede di ristoranti, luoghi serali e non locali notturni. Andava individuato un contesto consono per rispondere alla domanda. I ragazzi ora frequentano molto piazza Santa Giulia. Noi non vogliamo sostituire i locali e i luoghi d’incontro esistenti, vogliamo dare ai ragazzi uno spazio dove andare quando gli stessi locali chiudono. Il posto che ho scelto è la zona Gasometro in corso Regina Margherita, che un luogo suggestivo, aperto, separato dalle abitazioni. Una cornice bella che è possibile raggiungere facilmente a piedi dal centro”.
L’idea è quella di offrire uno spazio adatto pensato direttamente per gli studenti universitari: “La zona è più vicina al Campus Einaudi e quindi sarebbe anche più facile da raggiungere per i frequentatori dell’ateneo”.
La proposta di Casacci è stata accolta positivamente dal mondo politico torinese: “Ho visto il commento di alcuni assessori e anche del consigliere comunale Francesco Tresso. Il sindaco sta prendendo in considerazione l’idea di una interlocuzione con la proprietà”.
Max Casacci ha infine posto l’accento sull’importanza di rimettere al centro i giovani e e la cultura, due categorie duramente colpite dalla pandemia che hanno bisogno l’una dell’altra: “Le nuove generazioni danno dei segnali che si scontrano con lo stereotipo che ci siamo fatti di loro. Nell’ultima edizione del Salone del Libro si è registrata la più alta partecipazione di sempre del pubblico sotto i 30 anni. Al Club2Club, luogo non certo di musica mainstream per tutti, c’è stata una grande affluenza di giovani. Il ritratto che spesso viene fatto è quello di una generazione vandalica, ma in realtà c’è richiesta di stimoli culturali significativi. Non cogliere il segnale significa perdere un’opportunità. Invito le istituzioni a preoccuparsi dello stato di salute dei luoghi di aggregazione dopo la pandemia. Non è solo svago e chiasso”.