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Villa Glicini combatte ancora: il Club Scherma Torino non si arrende

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Centoquarant’anni anni di storia non si cancellano così, dall’oggi al domani. Anni di sport, professione, reti sociali e crescita culturale, anni di scherma. Eppure la querelle amministrativo-giuridica che sta vivendo in questi mesi il Club Scherma Torino rischia di mettere a rischio tutto questo perché Il 5 marzo è stata approvata la delibera che fa decadere la concessione di Villa Glicini, precedentemente prorogata fino al 2021.

“Ho già chiamato tutti, dal Coni al presidente della Federscherma – riferisce il Presidente Mario Vecchione -è una brutta pagina per lo sport di Torino, ma dimostreremo che tutto è stato fatto in modo corretto.” La data limite di quest’ultimo step sarebbe, invece, il 31 agosto 2019. L’edificio dovrebbe essere liberato a fine stagione, tornando di fatto nelle mani del Comune. Per comprendere meglio la questione è necessario tornare indietro di diversi anni: nel 2011, a seguito di un’annosa alluvione che portò danni strutturali all’edificio, venne concesso un contributo di circa 37 mila euro e la proroga della concessione da parte di Palazzo Civico fino al 2021. Il Comune nel 2013 venne citato in giudizio per danni atmosferici, perdendo una causa dal valore di 75 mila euro. «Dopodiché – riferisce il Presidente del Club Mario Vecchione – è iniziato un attacco sconsiderato e continuo nei nostri confronti”. Si è arrivati alla decadenza della concessione, perché secondo gli atti presentati dall’assessorato allo Sport guidato da Roberto Finardi “la proroga del 2011 si sia fondata su presupposti viziati o mancanti.” Come si evince dalla delibera, la concessione è durata più del dovuto, ovvero il 2016. Le parole dell’assessore sono state: “Non sta a noi capire e verificare se ci siano altri profili. Abbiamo scelto di far decadere la concessione di Villa Glicini sulla base di quello che abbiamo rilevato.”

Si parla di dati e date non ancora del tutto delineate. Giusto però, anzi, doveroso, pensare anche ai numeri che caratterizzano un centro sportivo di riferimento a livello regionale e nazionale. Sono 250 i tesserati del Club, 27 le medaglie olimpiche, 85 gli ori nei campionati italiani. Gli atleti che si allenano vanno dai 6 anni fino agli over 30, partecipano a Gran Premi Regionali e Assoluti, trascorrono ore e ore del proprio tempo per la preparazione atletica, spesso vincono e portano prestigio culturale, sportivo, aggregativo al capoluogo piemontese. Non mancano poi le Onorificenze Sportive conferite dal Coni: la Stella d’Oro al Merito Sportivo nel 1967 e il Collare D’Oro al Merito Sportivo nel 2008. Legittimo chiedersi dove e come verrebbero collocati tutti questi numeri dal 1° settembre di quest’anno, se le cose dovessero rimanere tali. Stessa cosa per più di 50 dipendenti che al Club Scherma Torino ci lavorano.

“Ho visto quanto la gente ami questa struttura, i messaggi che riceviamo mi hanno profondamente commosso – racconta Vecchione – ma ancora di più quelli dei miei soci di medaglie d’oro olimpiche come Livio Berruti, il Presidente della Fondazione Nazionale Scherma Giorgio Scarso il quale ha chiesto un colloquio con la sindaca che avverrà il 17 aprile, la squadra femminile di fioretto da Los Angeles e quella paraolimpica con Bebe Vio che ci hanno mandato video di solidarietà.” La scherma non si ferma quindi, perché il Club, dopo la delibera di inizio marzo, ha fatto ricorso al Tar, la petizione #iostoconilclubschermatorino ha già raggiunto più di 7000 firme, e il presidente terrà una conferenza stampa il 5 aprile.

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Un grande punto di domanda riguarda anche il futuro della struttura che in mano al Comune e spogliata delle attività sportive che animano l’unico angolo del Valentino ancora “aperto” rischia di arrivare al degrado del Cacao e tutti gli altri. L’appuntamento al Valentino ora è per il 13 aprile: la Circoscrizione 8 ha organizzato, in collaborazione con “La Stampa” la notte bianca #riprendiamociilvalentino, e il Club Scherma Torino ci sarà.

Articolo estratto dal quarto magazine di Futuranews, per leggere tutti gli articoli qui 

VALERIA TUBEROSI