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Vespa: “Kennedy invitava a guardare sempre avanti”

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“Kennedy era un uomo che invitava a guardare sempre avanti, a non porsi limiti, a non sedersi. Ha lasciato la forza politica e mediatica di un uomo che sa guidare le gente verso il futuro” così Bruno Vespa parla di John Fitzgerald Kennedy, 35esimo presidente degli Stati Uniti ucciso a Dallas. Il conduttore di Porta a Porta è al salone del libro per presentare il suo Kennedy, che parla della vita del presidente assassinato in Texas ormai 60 anni fa: “Kennedy ridiede speranza all’America – dice Vespa – ma la sua politica estera fu piena di errori, come la vicenda relativa al fallito sbarco alla Baia dei Porci a Cuba”.

“Fu un’operazione disastrosa, che fece più di mille prigionieri, che poterono poi tornare in patria molto tempo dopo in cambio di medicinali. Kennedy poi si riscattò con la storia relativa alla crisi dei missili sempre a Cuba. Quelli furono giorni terribili, ma alla fine riuscì a far togliere quei missili dell’Urss che puntavano proprio verso l’America, e in cambio ritirò i missili Usa in Italia e in Turchia, che puntavano proprio verso Mosca”.

Vespa: “Sul Vietnam le premesse le ha messe Kennedy”

“Tutti riconducono la guerra in Vietnam alle le presidenze Johnson e Nixon – continua Vespa -, ma fu Kennedy a porre le basi. Alla fine della sua presidenza c’erano già 16 mila americani nel paese asiatico, perché pensava che i comunisti non potessero ottenere tutto”.

Inevitabile, poi, parlare della morte del presidente. E lì Vespa va giù duro, perché secondo lui “il dilettantismo americano toccò il fondo. Considerando il posto in cui si trovava (Dallas) ci doveva essere un cecchino. Oswald lo ammazzò dal suo ufficio, senza alcuna fatica”.

Poi Vespa parla di Kennedy durante la guerra: “È considerato un eroe perché, quando la moto silurante in cui si trovava fu colpita e affondata dai giapponesi, riuscì a trarre in salvo molti marinai a nuoto. Fece una grande impresa ma la schiena ne risentì molto, inoltre la sua salute non era per niente in buono stato”.

Kennedy, poi, fu anche il presidente che “iniziò” lo sbarco sulla Luna: “Si rese conto che gli americani, in tema di conquista dello spazio, erano indietro. Nel ’61 disse che entro la fine del decennio l’uomo sarebbe arrivato sulla Luna e così fu”.

“Non escludo che Marilyn Monroe fu uccisa”

Kennedy, inoltre, alle presidenziali del 1960 fu votato quasi in blocco dalla comunità nera, “infatti i primi passi verso la fine della segregazione li pose lui, poi Johnson continuò la sua opera. Non era facile per lui trattare questo tema perché il razzismo, in quegli anni, era fortissimo in America. Ma comunque Martin Luther King rimase deluso dalla sua politica”.

“La consorte di Kennedy era una donna molto bella, ma anche molto paziente. La considero molto sfortunata ma anche molto sfruttata. Come sappiamo Kennedy la tradiva con molte donne, e soprattutto con Marilyn Monroe, che non escludo sia stata uccisa, perché era molto pericolosa”.”La consorte di Kennedy era una donna molto bella, ma anche molto paziente. La considero molto sfortunata ma anche molto sfruttata. Come sappiamo Kennedy la tradiva con molte donne, e soprattutto con Marilyn Monroe, che non escludo sia stata uccisa, perché era molto pericolosa”.

Conclusione dedicata al rapporto che aveva il nativo del Massachusetts con i media: “A livello mediatico – conclude Vespa – era un fenomeno. I suoi temi li ha sempre annunciati in Tv, i discorsi li ha sempre fatti in televisione. E inoltre riusciva sempre a mostrarsi molto sicuro di se”.