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“Non si può censurare la ricerca”: il rettore di UniTo spiega l’accordo contestato con l’israeliana Technion

di Valerio Barretta e Federico Parodi

Il Senato Accademico si è espresso a sfavore della mozione presentata dal Consiglio studentesco in merito all’accordo tra l’Università di Torino e il Technion, politecnico con sede ad Haifa. Secondo alcuni studenti e rappresentanti di associazioni come Progetto Palestina, il Technion avrebbe un ruolo nella militarizzazione dell’esercito israeliano e sarebbe complice delle violazioni dei diritti umani nei confronti del popolo palestinese. L’accordo con l’UniTo è datato dicembre 2013 ed è in via di rinnovo. Durante la votazione in aula al palazzo del Rettorato, una quarantina di persone hanno manifestato il proprio dissenso sulla continuazione del rapporto tra i due atenei. “La ricerca non può essere sottoposta a censura, non accettiamo nessun tipo di boicottaggio”, ha spiegato il rettore Gianmaria Ajani riguardo la decisione, quasi unanime, del Senato di bocciare la mozione.