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Una sottile linea rosa. Il podcast di Futura News sul calo delle mammografie in Piemonte

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Il 2020 è stato l’anno sospeso. Ce lo dicono l’esperienza, ma anche i dati, raccolti dal rapporto Rota, che fotografa ogni anno la situazione della città di Torino. Se alcune cose però possono aspettare, o si possono recuperare, altre no. La mammografia è una di queste.

Il tumore al seno è la forma di carcinoma più diffusa nelle donne, ne colpisce una su otto. Vengono diagnosticati oltre 50mila nuovi casi all’anno in Italia. Se preso nello stadio iniziale, un tumore alla mammella può essere curato nel 98% dei casi. Lo screening è lo strumento più efficace per una diagnosi precoce.

Nel 2020, a Torino sono stati effettuati il 43% di screening mammografici in meno. In termini di tempo, sono stati accumulati cinque mesi e mezzo di ritardo. Come si è accumulato questo ritardo? Cosa c’entra il covid, un virus che colpisce le vie respiratorie, con il tumore al seno? E soprattutto cosa significa per una donna ricevere una diagnosi con cinque mesi e mezzo di ritardo?

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