Saranno circa 400 i contenitori per la raccolta dell’olio esausto, 50 per ogni circoscrizione. L’intervento, sperimentato già nella Circoscrizione 6, e ora in cantiere nella Otto, è stato messo in atto dalla Città di Torino, d’intesa con il Conoe e Amiat Gruppo Iren. “L’obiettivo è riutilizzare circa 1500 tonnellate di olio esausto prodotte dai cittadini torinesi”, dice Paola Bragantini, presidente Amiat Gruppo Iren.
Il materiale di scarto, infatti, se riciclato correttamente, può avere una seconda vita: viene rigenerato e in gran parte convertito in biodisel. Può inoltre essere impiegato per produrre asfalti, bitumi, mastici e collanti, inchiostri o saponi.
Secondo Legambiente, ogni anno in Italia vengono immessi al consumo 1,4 milioni di tonnellate di olio vegetale. Se rilasciato nell’ambiente, è altamente inquinante. Può infatti deteriorare gli impianti di depurazione delle acque, generare inquinamento del suolo e freatico. L’olio esausto, poi, crea una superficiale pellicola che impedisce l’ossigenazione dell’acqua e compromette l’esistenza di flora e fauna.
“Con l’attività di riciclo dell’olio esausto la Città di Torino può dare il suo contributo nella lotta al cambiamento climatico — prosegue Bragantini —. La partecipazione dei cittadini e la loro volontà di effettuare la raccolta differenziata nel migliore dei modi ci rende ottimisti. La comunità ha sempre sollecitato l’installazione dei contenitori per la raccolta.” Per quanto riguarda la collocazione dei contenitori, nella Circoscrizione 8, sono stati scelti dei “luoghi protetti”, come le scuole.
Bragantini comunque sottolinea l’importanza di instaurare una collaborazione proficua con la cittadinanza: “È fondamentale l’accoglienza che questo bidone ha da parte delle delle cittadine e dei cittadini.” Da questo punto di vista sarà allestita la campagna di comunicazione “Trasforma un rifiuto in risorsa”, che prevederà anche l’utilizzo dei canali social per informare la comunità.
L’obiettivo finale è “mettere in atto un progetto di economia circolare perfetto”, spiega il presidente del consorzio Conoe Tommaso Campanile.