Mancano 2 giorni alla marcia in difesa della sanità pubblica organizzata dal comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure. Sabato 27 maggio, la manifestazione partirà da piazza Carducci alle ore 14, vicino all’ospedale Molinette, per poi proseguire fino al palazzo della Regione. Lì saranno allestiti dei gazebo e il personale sanitario eseguirà delle anamnesi. Verrà anche simulato il massaggio cardiaco a dei manichini.
“La sanità pubblica in Piemonte è al collasso – dicono i membri del comitato –. È in arresto cardiaco e va rianimata, ma questo non può avvenire con la carenza di organico”.
Carenze di personale
In Piemonte, secondo i dati presentati dai promotori della protesta aggiornati al 2020, mancano circa 9mila professionisti così suddivisi: almeno 2mila dirigenti medici ospedalieri e medici di medicina generale, 7.mila professionisti del comparto, tra infermieri, operatori sociosanitari, assistenti sociali e amministrativi.
“Gli infermieri piemontesi – continuano – al 31 dicembre 2022, hanno un residuo di circa 1.200.000 ore di straordinario e circa 150mila giornate di ferie non godute nell’anno di spettanza, senza voler contare la disponibilità a svolgere prestazioni aggiuntive al di fuori dell’orario di lavoro per la copertura di turni che, altrimenti, resterebbero scoperti. Sono dati allarmanti se si tiene conto delle migliaia di professionisti che andranno in pensione”.
Posti letto e liste d’attesa
Ma la mancanza di personale, a detta del comitato, non è l’unico problema che affligge la sanità piemontese. “Dal 2010 al 2020 – sottolineano – sono stati tagliati 2.011 posti letto per una riduzione del 14%. Il taglio maggiore ha riguardato i posti letto per la lungodegenza, raggiungendo una quota di 947 posti per 100.000 abitanti. E il tasso di occupazione è al 96,4%, lasciando pochissima possibilità di ricovero”.
E poi esiste il problema delle liste d’attesa. “In Piemonte ci sono casi in cui si aspettano 10 mesi per una per una prima visita dermatologica, quasi un anno e mezzo per una gastroscopia programmabile, dai 12 ai 18 mesi per un intervento alla cataratta”.
Secondo i dati della Corte dei Conti che ha realizzato una indagine sugli investimenti edilizi in sanità pubblica, su 166 strutture sanitarie in Piemonte, più della metà (51,7%) sono state costruite prima del 1960.
“È paradossale – sottolineano – che l’unico progetto in cantiere per la costruzione di un nuovo ospedale a Torino, il Parco della Salute, venga realizzato con larga parte da capitali privati”.
Ed è per tutti questi motivi che il comitato scende in piazza. “Dalla regione – concludono – ci additano come un gruppo politicizzato, senza rendersi conto che abbiamo al nostro interno 56 realtà tra associazioni, sindacati di lavoratori del settore e ordini professionali. Senza un vero cambio di passo, la sanità pubblica è a rischio. E dobbiamo mobilitarci prima che sia troppo tardi”.