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Un progetto culturale per i giovani: nasce Torino Futura

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“Dopo due anni di pandemia due mondi sono rimasti penalizzati: quello dei giovani e quello degli anziani. Oggi ci dedichiamo ai bambini e agli adolescenti.”

Con queste parole l’assessore alla cultura Rossana Purchia ha aperto la conferenza di presentazione di Torino Futura. Al centro del progetto i giovani, che secondo l’assessore hanno un ruolo centrale nella costruzione di una società pacifica e democratica.
Un’iniziativa che nasce per rispondere a un’esigenza ben definitia: mettere a disposizione dei giovani e delle scuole di ogni ordine un’offerta culturale, capace di coinvolgere attivamente le giovani generazioni nella formazione e nella vita culturale della città.

“Torino futura debutterà alla Biennale Democrazia. Noi vogliamo metterci al servizio dei giovani e dare palcoscenico a loro. Saranno invitati 200 ragazzi che vengono da tutta Italia. Speriamo che Torino resterà nei loro cuori e menti quando torneranno a casa. Dopo biennale democrazia continueremo con Torino Jazz Festival.”

Non saranno le uniche iniziative con cui Torino Futura cercherà di coinvolgere il pubblico a cui si rivolge: Biennale Tecnologia, il Festival Internazionale dell’Economia e il Salone del Libro. L’obiettivo di questi eventi è quello di fornire strumenti cognitivi per consentire al pubblico di comprendere le complesse dinamiche del presente e del futuro.

Gabriele Magrin, curatore della sezione democrazia di Torino Futura, ha spiegato come Biennale Democrazia arriverà quest’anno ai giovanissimi. Il focus è una collaborazione con giovani film maker che si occuperanno della narrazione di “democrazia futura”, in collaborazione con AIACE e il Festival Sottodiciotto, così da comprendere come i giovani vedono la manifestazione.

La divisione di Democrazia Futura si occuperà di ospitare in un campus i 200 ospiti del progetto, i quali potranno sperimentare un’intensa esperienza di formazione e condivisione assistendo a dibattiti, lezioni e workshop con il coinvolgimento di autorevoli protagonisti e ospiti del dibattito internazionale. Lo stesso campus non è una mera location, ma è visto come un luogo attivo per fare vivere ai giovani un’esperienza educativa basata sull’apprendimento collettivo e sulla collaborazione.

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