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Un podcast e tanti aneddoti con Nicola Lagioia

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“Il tutto ha inizio da un caffè, in una giornata gelida, durante il Covid”. Nicola Lagioia, pluripremiato scrittore e quasi ex direttore del Salone del Libro, si incontra con Mario Calabresi, co-direttore di Chora, e la provocazione di trasformare il libro “La città dei vivi” in un podcast, prende la forma di un’idea da realizzare.

Un pensiero incosciente, spiega Lagioia – dialogando con Silvia Nucini al Salone Internazionale del Libro – per chi come lui non sapeva come fare un podcast e che con il supporto di Chora è diventato un lavoro lungo 6 mesi. Dallo studio e ragionamento solitario che la scrittura di un libro solitamente comporta, si passa a riunioni di redazione, brainstorming e lavoro di squadra. Si fa una pianificazione, si organizzano le idee.

Organizzazione che dura per poco.

Lagioia scherza su come le persone che ha deciso di intervistare abbiano raccontato storie e aneddoti che non immaginava.
“Siamo andati a trovare delle persone coinvolte nel caso Varani già sentite per la realizzazione del libro. Ci hanno dato risposte diverse da quelle che mi aspettavo e sono rimasto spiazzato. La libertà narrativa del podcast risulta qui utile, puoi rielaborare e ricreare il tuo lavoro così”.

Questo esperimento porta l’ex direttore a discutere con Vladimir Luxuria di un particolare retroscena riguardante il “Muccassassina”, una delle serate gay, lesbica e trans più conosciute in Italia, ed elemento trasversale alle vicende dell’omicidio di Luca Varani.

“Vladimir mi raccontò che fu una sua decisione aprire la serata anche alle persone eterosessuali. Nonostante le iniziali resistenze lei voleva dare un segnale di inclusione totale”.

Il canovaccio di racconti e testimonianze che era stato pianificato originariamente, si modifica man mano che queste vengono raccolte e regala nuovi e inaspettati punti di vista su questo terribile caso di cronaca nera.

Secondo Lagioia “I podcast sono una forma d’arte che ancora non ha trovato la sua area, un territorio di sperimentazione” ma hanno permesso un rinnovato apprezzamento del calore della voce. Il rapporto tra interlocutore e ascoltatore che si era raffreddato con le trasmissioni televisive, torna ad avere la sua importanza e la sua intimità.

Isolato con le cuffie nel proprio mondo più intimo, ma trasportato da una voce dentro una storia piena di volti, individui e suoni.