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Un infortunio non ferma la Svezia: oro nel parallelo a squadre

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Alla fine la medaglia d’oro dello sci alpino parallelo a squadre miste se l’è portata a casa la Svezia, dopo una finale con la Svizzera sul filo del rasoio. Gli elvetici Sue Piller e Gino Stucki si sono aggiudicati le prime due manche, ma poi gli svedesi hanno trovato la velocità necessaria per una rimonta. Terminata la finale con due vittorie a testa, la squadra vincitrice è stata determinata dal cronometro – e il vantaggio di 59 centesimi di secondo degli scandinavi li ha incoronati campioni di questa disciplina, confermando il primo posto ottenuto nel 2023 a Lake Placid.

A contribuire a questo risultato un problema tecnico e un infortunio. La svizzera Mathilde Phillips, infatti, ha dovuto ripetere la propria discesa dopo che il cancelletto dell’avversaria Stella Rodling Swanberg non si è aperto, impedendo all’atleta di partire. La gara è stata sospesa per diversi minuti mentre venivano svolti controlli sul funzionamento dello strumento. Quasi in contemporanea Emil Nyberg, lo studente dell’università di Östersund sconfitto da Gino Stucki poco prima, si è gettato a terra: lo svedese, visibilmente dolorante, è stato soccorso da alcuni membri della delegazione francese, che hanno chiamato lo staff medico. Durante i quarti di finale, disputati contro la Repubblica ceca, era caduto di schiena, picchiando la testa abbastanza forte da – secondo un testimone che ha parlato con il ragazzo – rompere il casco. Aveva però insistito per correre anche le semifinali e la finale, perdendo entrambe le competizioni. Il soccorso della Croce rossa Italiana è stato tempestivo, e l’atleta, cosciente e con in mano il cellulare, è stato portato via in barella con un possibile trauma cranico.

Sul gradino più alto del podio, celebrati dalla regia con Money, money, money degli Abba, salgono quindi solo Regina Falk, Axel Lindqvist, e Stella Rodling Swanberg, che commenta: “È stato divertente, tanto divertente, garaggiare insieme, e bellissimo vincere. Emil si è fatto male, ma ha sciato davvero bene”. La squadra gialloblu, possiamo immaginare, festeggerà insieme non appena Nyberg sarà dimesso.

La felicità degli svizzeri per l’argento si mescola con un po’ di fastidio: “È stata una gara testa a testa – dice Sue Piller – abbiamo dato il massimo e ogni discesa è stata fantastica”. Le loro sciate sono state accompagnate dal calorosissimo tifo della delegazione elevetica, armata di un grosso campanaccio. “Il loro supporto è meraviglioso”, conclude l’atleta.

Bronzo per la Francia, che nella finale per la medaglia ha sconfitto il Giappone. “Con la squadra abbiamo un’ottima intesa, quindi è stato molto bello, ci siamo divertiti, mi sentivo sicura di me stessa” dice Marjoline Ollier, studentessa di gestione d’impresa a Grenoble. “Non è la prima volta – aggiunge – che scio qui in Piemonte, e sono contenta che questa gara si sia tenuta qui, abito abbastanza vicino al confine, quindi la mia famiglia è potuta venire a vedermi”.

Delusione per gli azzurri, eliminati dal Giappone ai quarti di finale nonostante un buon 2-2: “Sono un po’ dispiaciuta, soprattutto perché il parallelo è divertente, ma guardiamo al domani – chiosa Martina Banchi – presto partirò per un Erasmus a Valencia, e purtroppo dovrò sciare un po’ di meno, ma l’anno prossimo vorrei andare a studiare ingegneria quantistica negli Stati Uniti per riuscire a continuare a fare entrambe le cose, gareggiando per l’università”.

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