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“Tu mi hai capito?”, il festival sulla salute mentale giovanile a Torino

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È stato inaugurato agli Spazi Reali l’edizione 2025 del festival “Tu mi hai capito?”. La manifestazione durerà fino al 28 febbraio e sarà interamente dedicata al tema della salute mentale delle giovani generazioni. Sono in programma numerose attività, molte delle quali coinvolgono direttamente le scuole superiori di Torino.

“Andare oltre” è il titolo della terza edizione e l’obiettivo è superare la stigmatizzazione e patologizzazione dei disturbi legati al malessere psicologico, riconoscendolo come un problema diffuso, sui cui non si può tacere e che, al contrario, deve essere affrontato collettivamente. Il festival è organizzato da Acmos – Aggregazione, Coscientizzazione, MOvimentazione Sociale –, associazione torinese che si occupa di promuovere e sostenere l’inclusione democratica, soprattutto attraverso diverse attività all’interno delle scuole. 

Carlo Mustaro, di Acmos, ha inaugurato l’edizione di quest’anno, parlando dell’importanza di coltivare legami umani e sociali per il benessere mentale dei giovani. “Il primo festival si è tenuto tre anni fa ed era nato con l’idea che tutte e tutti dovremmo avere la possibilità di parlare di salute mentale – ha sottolineato -. Ri-politicizzare questo tema è fondamentale perché è importante riportare al centro delle nostre discussioni il benessere psicologico di ognuno e ognuna di noi”. 

“Tu mi hai capito?” vede la collaborazione di molte realtà del territorio, tra cui Fondazione Compagnia di San Paolo, che finanza il progetto, e Aria – Spazi ReAli, un centro di ascolto per ragazzi e ragazze. Cristina Ragionieri, educatrice e coordinatrice del progetto, ha affermato: “Una grande difficoltà che devono affrontare gli adolescenti di oggi è di ragione demografica: la nostra è una società anziana. Ci sono sempre meno ragazzi e per quei pochi è difficile costruire rapporto di fiducia con un adulto, che percepiscono come nemico. Possiamo uscire da questa situazione solo pensando in modo cooperativo, tramite momenti di condivisione”. 

Il tema coinvolge anche l’impegno della Città. Jacopo Rosatelli – assessore al welfare, ai diritti e alle pari opportunità – è intervenuto all’inaugurazione del festival, affermando che “’welfare’ significa benessere, un benessere che nelle società odierne è profondamente messo in crisi. Bisogna avere l’umiltà di rapportarsi con le differenze e la fatiche delle nuove generazioni, che per certi versi sono sempre state presenti nella storia, ma per altri si sono sviluppate in seguito alla pandemia. Questa è una gioventù più consapevole che i rapporti non si fondino sulla violenza, ma sul riconoscimento: ognuno di noi deve prendere atto che è al mondo con la stessa legittimità dell’altro”. 

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