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Trattoria Zappatori, contrasti irrisolti nelle opere delle artiste Fucà e Baldissera

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Cibo per il corpo, ma anche per la mente. È quel che propone la Trattoria Zappatori di Pinerolo, raccogliendo l’idea dello chef Christian Milone, che ha lanciato la call to action rivolta a giovani artisti torinesi per portare l’arte nel suo locale. I nove vincitori esporranno tre opere ciascuno, alternandosi ogni sei mesi: le prime due artiste scelte sono Elisa Baldissera e Chiara Fucà.

Entrambe torinesi e trentenni, le due vincitrici hanno proposto progetti incentrati su contrasti importanti, declinati in maniera molto diversa. In Moonlight II (High Tide), la prima delle opere di Baldissera esposte, si legge il punto di congiunzione tra due momenti diversi della sua produzione: “Moonlight II è la sintesi del gruppo di lavori che è stato realizzato a partire da scatolette di tonno riciclate. Dopo un viaggio sull’isola di San Pietro sono rimasta impressionata dalla tradizione della mattanza dei tonni – spiega l’artista – da lì è partito un racconto che alla fine è arrivato a racchiudere tutto il mondo in una scatoletta: il mare, il cielo, la luna… Oggi lavoro di più con resina e luci, un elemento presente già in Moonlight II”. Le altre opere esposte fanno parte della serie Petroleum, realizzate con la tecnica dell’incisione, in cui rimane però anche l’elemento della scatoletta di tonno, stavolta come cornice di una serie di immagini che raffigurano trivelle.

Anche le opere di Chiara Fucà sono giocate tutte sulle contrapposizioni. Stavolta non si tratta tanto del contrasto tra un oggetto materiale come una scatoletta di tonno e la sacralità della luna o del cielo, ma della piccolezza dell’uomo rispetto alla natura. “Nonostante l’uomo abbia spesso creduto di essere protagonista del mondo, ad avere l’ultima parola è sempre la natura”, racconta Fucà. La serie da cui sono tratte Sull’orlo del precipizio, Sovrastare e Cominciare, le tre opere esposte alla trattoria, si chiama Versus Blu. “Nelle mie opere spesso cielo e acqua si toccano e finiscono per invertirsi, come accade negli infiniti paesaggi nordici. In quelle situazioni l’uomo, come accade anche ai miei piccolissimi personaggi, si trova a un bivio: deve scegliere se affrontare la natura oppure rimanere a osservare quel che gli si para davanti”. L’illustratrice è d’accordo con la collega sul fatto che la Trattoria è il posto giusto per esporre: “Milone darà il giusto spazio alle due arti, il cibo e le nostre opere. Non saranno solo quadri scelti per coprire le pareti”.

 

LISA DI GIUSEPPE

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