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Traffico illegale di auto, confiscati beni per 600mila euro a un 56enne di Leinì

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Oltre mezzo milione di euro confiscati dalla polizia della Questura di Torino. È quanto disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Torino nei confronti di un 56enne di Leinì (Torino), già condannato in primo grado per delitti contro il patrimonio.

Fra i beni confiscati, spiccano una villa nella cittadina piemontese dal valore di 500mila euro dove l’uomo risiedeva e la sua società di autodemolizione tramite cui avrebbe messo in piedi furti di auto di lusso. Due proprietà erano intestate in modo fittizio ai familiari. Da aggiungere alla lista anche la sua auto, diversi automezzi usati nella sua attività imprenditoriale e un paio di conti correnti. In totale, un ammontare di 600.000 euro in beni. Tutti averi che l’uomo ostentava con un tenore di vita elevato. Del tutto disallineati con i redditi dichiarati, prossimi alla soglia della povertà, stando alle indagini degli investigatori della divisione Polizia anticrimine.

Lo scorso 6 giugno 2020 l’uomo era finito nel vortice dell’inchiesta Drosso della Polizia stradale Piemonte e Valle d’Aosta per la sua presunta affiliazione a una banda che aveva creato un giro di affari sull’asse Piemonte-Marocco. Secondo quanto ricostruito dall’indagine, il gruppo rubava auto di lusso, ne smontava i pezzi e li rivendeva a giro per il Nord Africa. Un mercato nero venuto alla luce quando nel gennaio 2019 la polizia scoprì una Jeep, in precedenza sottratta a una concessionaria, integralmente smontata in un’impresa abusiva di demolizioni auto. Per queste vicende, il 56enne era stato condannato in primo grado nel 2021. Il Tribunale di Torino ha emesso a carico dell’uomo anche la misura di prevenzione speciale per tre anni, con obbligo di dimora a Leinì.

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