Tornare a studiare: il giornalismo del futuro è nella credibilità

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“Il giornale di carta sta morendo”. “I giornalisti non servono più”. “I social network sono il futuro”. Chiunque frequenti il mondo del giornalismo si sarà sentito ripetere queste frasi più e più volte, in un mix di pessimismo e fiducia nei confronti delle nuove tecnologie. Il ragionamento sulle piattaforme come Facebook e Google è d’obbligo, ma il destino della carta non è affatto già scritto. Il nodo, forse, andrebbe cercato all’interno delle redazioni e non all’esterno. I budget sempre più ridotti e gli organici tagliati sono causa di un giornalismo sempre meno approfondito, sempre meno sul campo, sempre meno attento. I lettori, allora, si spostano dove le notizie sono ancora più veloci, e non si preoccupano del lavoro che c’è dietro, perché il mestiere ha perso di credibilità. Dedicare qualche energia in più a formare nuovi giornalisti, assumerli e pagarli per studiare le notizie prima di scriverle potrebbe forse essere la soluzione per salvare non solo la carta stampata, ma il giornalismo in generale.

 

CAMILLA CUPELLI